Stop ai barbecue, da Bologna parte l’ordinanza: veto simile anche a Roma
Un ragazzo di trent’anni è stato già sanzionato dalla polizia locale per non aver rispettato il divieto, e dovrà pagare una multa di 200 euro
Ha fatto tanto scalpore l’ordinanza firmata ed emanata dal sindaco di Bologna Matteo Lepore che vieta ai cittadini di accendere barbecue quando i valori delle polveri sottili oltrepassano i valori consentiti. Il primo cittadino del capoluogo emiliano ha confermato la decisione, e un veto simile appare presente anche a Roma.
L’ordinanza del sindaco di Bologna
Il primo cittadino di Bologna Matteo Lepore nei giorni scorsi ha emanato un’ordinanza che vieta l’accensione dei barbecue nei giorni in cui le polveri sottili sono presenti in misura eccessiva e oltre il consentito. Più precisamente, a dire il vero, il provvedimento parla di proibire le combustioni all’aperto.
A questo proposito un cittadino di trent’anni è stato già sanzionato dalla polizia locale per non aver rispettato la disposizione comunale accendendo un barbecue, nonostante i divieti. Il ragazzo, infatti, dovrà pagare una multa di 200 euro.
Le polemiche al provvedimento
Come sempre in queste occasioni si è dato il via a una scia di polemiche che perdura da alcuni giorni. L’assessore alla Transizione ecologica del comune di Bologna – Anna Lisa Boni – in virtù di ciò ha voluto rimarcare la bontà del provvedimento: “Si ribadisce non solo l’opportunità dell’ordinanza ma anche la sua necessità, trattandosi di una misura emergenziale. Il divieto è volto a tutela della salute di tutti i cittadini“.
Non si è fatta attendere la replica del capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale Stefano Cavedagna che, con un certo sarcasmo, ha sottolineato l’inefficacia del provvedimento: “Se questo è il modo che l’amministrazione ritiene idoneo per tutelare l’ambiente e la salubrità dell’aria siamo fritti, anzi grigliati“.
Divieti simili anche a Roma
Anche nella Capitale, come riporta Il Messaggero, ci sono due veti che sembrano fare il controcanto a quelli di Bologna. Il primo diventa operativo soprattutto nel periodo estivo quando, complici anche le ordinanze antincendio, viene interdetta qualsiasi tipo di combustione.
Il secondo divieto, invece, ha a che fare con le ordinanze relative al problema dell’inquinamento atmosferico. Questo veto limita anche la circolazione dei veicoli, gli orari di accensione e la temperatura dei riscaldamenti in case e uffici e, appunto, di accendere fuochi come ad esempio i barbecue.
Il parere della Cassazione
Le sentenze della Cassazione vengono chiamate in causa anche quando si parla di barbecue e grigliate. Oltre alle ordinanze dei sindaci e dei regolamenti comunali, da tenere a bada ci sono anche i rapporti – molto spesso conflittuali – con il vicinato.
I barbecue – dice la Cassazione – non devono emanare fumi che vadano a oltrepassare i “limiti della normale tollerabilità“. In quel caso il rischio è che arrivino i vigili urbani, e magari anche di finire in un’aula di tribunale.