Storia dell’uomo che terrorizza i tassisti romani, ora in manette
La testominanza di un tassista: “Chissà quanti comprendono la vita che facciamo e i rischi che corriamo”
Mi torna in mente una battuta di Travis Bickle, (Robert De Niro), che nel film capolavoro di Scorsese, 'Taxi Driver', sintetizza con grande acume e realismo, le difficoltà di un mestiere estremamente difficile: "Dodici ore al volante e non riesco a dormire… Porco mondo! I giorni sono interminabili, non finiscono mai." Verissimo! Il tempo non passa, così come le preoccupazioni, sempre ai massimi livelli di guardia, le tensioni e lo stare costantemente, inevitabilmente sul chi va là. L'episodio di cronaca che oggi vi racconto, ha come protagonista un aitante e pericoloso malvivente, tale Alessandro Lucchini, 43 anni, il quale, prima di essere finalmente assicurato alla giustizia, era diventato il terrore di tutti i tassisti romani, a causa di un elevatissimo numero di rapine messe a segno ai loro danni.
Questo tale, facendosi passare per cliente, si sedeva tranquillamente sul sedile posteriore delle vetture e ad un certo dato momento, estraeva un coltello, puntandolo alla gola dei conducenti, facendosi consegnare il ricavato delle corse. A quanto risulta dalle indagini, Lucchini, prediligeva donne alla guida come vittime. A. L. , da anni tassista di una cooperativa, con un gioco di parole sostiene quanto segue: "Mi domando quanta gente si domanda a proposito della vita che facciamo e ciò a cui andiamo incontro ogni giorno."