Storia di Nonna Rosina, la nonna che costava troppo uccisa dalla famiglia
Nonna Rosina era stata costretta a cedere metà della casa, privata del denaro e della possibilità di muoversi in piena libertà
Una nonna che “costava troppo” è stata uccisa da sua figlia e suo nipote il giorno della Vigilia di Natale. Questo sembra essere il movente principale, da quanto rilevato da alcune intercettazioni.
Montecassiano (Macerata), Natale 2020. Nonostante il Covid, le vacanze di Natale sono state un’occasione per riunirsi con i parenti più stretti, seppur in pochi. Quella della vigilia sembrava infatti un giorno di festeggiamenti anche nella famiglia di Rosina Carsetti, 78 anni, circondata dagli affetti più cari: suo nipote, suo marito e sua figlia.
Il quadro famigliare che sembrava normale, nascondeva una vita fatta di violenze e maltrattamenti
I due carnefici infatti, giudicati colpevoli dell’omicidio di Rosina, avevano scoperto che la donna aveva contattato un centro antiviolenza per chiedere aiuto.
Era stata costretta a cedere metà della casa, privata del denaro e della possibilità di muoversi o di comunicare in piena libertà.
Madre e figlio ventenne, erano tornati a vivere dalla vittima, dopo la separazione di lei.
Da quanto rinvenuto dalle varie intercettazioni, i due si lamentavano del costo per mantenere la nonna:
“Ci costi cinquemila euro l’anno”
A pianificare il tutto la madre, ad agire il figlio.
Una morte per asfissia con conseguente massacro, ben 14 costole rotte. Il tutto inscenando una rapina che però non ha convinto gli inquirenti.
Il nipote è crollato subito al primo interrogatorio, giustificando il suo gesto come un incidente. La madre invece lo ha incitato a continuare a mentire, come riportato dalle intercettazioni e dalle chat di whatsapp, tra i principali indizi che hanno portato all’arresto degli assassini.
Tra queste, si nota infatti come la figlia della vittima stesse pianificando il tutto dai primi di dicembre.
Da quanto ricostruito inoltre, sembra che l’omicidio sia avvenuto nel tardo pomeriggio del 24 dicembre, nel momento in cui il nipote aveva trovato cento euro nascosti dalla nonna, decidendo di confiscarglieli per poi soffocarla.
Nella vicenda inoltre, sembra essere coinvolto anche l’anziano marito di Rosina, Enrico, 79 anni. L’intento dei due accusati sembrava infatti quello di far ricadere la colpa sul padre/nonno (dopo che la storia della rapina non era più sostenibile) che attualmente sembra essere all’oscuro della vicenda e comunque non partecipe del fatto.
Ma la tranquillità apparente della famiglia non sembrava convincere tutti in città. Tra i tanti intervistati spuntano le dichiarazioni di un’amica della nonna che in più occasioni aveva parlato con lei, confessandole di avere paura del nipote perché litigavano spesso e che quest’ultimo sarebbe potuto arrivare anche alla violenza fisica.
Cosa che è successa quel pomeriggio, in cui l’ anziana innocente ha perso la vita per mano di un uomo che lei aveva visto crescere e che molto probabilmente ha anche accudito fin dalla più tenera età.
Un ventenne che si è rovinato la vita per colpa sia sua che dell’educazione ricevuta dalla madre-complice.
A rimetterci è stata una donna che sua figlia e suo nipote ritenevano come una sorta di “oggetto troppo costoso” e quindi da eliminare.
Articolo di Marta Giorgi, Disegni di Chiara Giorgi