Storica sede Pd Roma via dei Giubbonari chiude
“In 18 mesi nonostante numerose e ripetute richieste non siamo mai stati formalmente convocati, né da Marino né dalla Raggi”
Il circolo del Partito Democratico "Roma Centro Storico", sede storica del vecchio Partito Comunista in Via dei Giubbonari 38, dopo 70 anni di attività sta per abbassare la saracinesca. L'ha stabilito la sentenza del Consiglio di Stato del 22 settembre 2016, dopo la delibera 140/2015 del Comune di Roma Capitale, che non dava titolarità ai democratici di rimanere nel locale. Così ad inizio novembre il circolo si trasferirà in altro luogo.
La segretaria della sezione Pd, Giulia D'Urso, ha inviato una email di avviso a tutti gli iscritti, invitandoli mercoledì 26 ottobre alle 17 per una riunione e un saluto generale; ci saranno anche il commissario del Pd I Municipio Elisa Simoni e il commissario del Pd Matteo Orfini, il quale ha annunciato sul suo profilo facebook il triste epilogo dello storico circolo, volendone sottolineare e precisare alcuni aspetti:
"Come ormai noto ai più, stiamo per lasciare lo storico circolo di via dei Giubbonari. È un momento triste per tutti noi. Ma credo sia utile chiarire alcune cose. Quando divenni commissario uno dei primi atti che feci fu scrivere al Comune chiedendo di essere convocato per concordare modalità di pagamento dei debiti che avevo trovato. In 18 mesi nonostante numerose e ripetute richieste non siamo mai stati formalmente convocati.
Né dall'amministrazione Marino né da quella Raggi. Un solo incontro assolutamente interlocutorio lo dobbiamo al commissario Tronca. Ciò nonostante in questi mesi abbiamo comunque versato circa 35.000 euro. L'incontro che chiedevamo serviva per confrontarci sull'entità complessiva del debito, a nostro parere assai inferiore a quanto riportato dai mezzi di informazione e sulle modalità di una eventuale rateizzazione.
Il Comune ci ha sfrattato non per il debito, ma perché saremmo sprovvisti di titolo di locazione. Una tesi contro la quale abbiamo ricorso – perdendo – al Tar e al Consiglio di Stato.Siccome siamo un partito che crede nella legalità rispetteremo la sentenza e lasceremo la sede. Ma un minuto dopo chiederemo al Comune con che modalità intenda assegnare quell'immobile. E siamo pronti a partecipare a eventuali bandi per l'assegnazione.Perché non possiamo e non vogliamo rinunciare all'idea di perdere una sede che per noi è un pezzo di storia.