Strategia anti-Covid, restano le fasce e Arcuri verrà ridimensionato
Il Governo Draghi sembra intenzionato a evitare il lockdown e spingere sui vaccini: possibile il coinvolgimento della Protezione Civile, il supercommissario penserà solo all’approvvigionamento
Non ci sarà, quantomeno adesso, nessun deciso cambio di rotta sulla strategia anti-Covid. Il nascente Governo di Mario Draghi sembrerebbe infatti intenzionato a confermare la divisione clinico-cromatica dell’Italia, puntando eventualmente su chiusure mirate a livello locale.
Almeno per il momento, quindi, sarebbe escluso il nuovo lockdown totale paventato dal medico e consulente del Ministero della Salute Walter Ricciardi. Un’ipotesi che aveva subito acceso le polemiche, soprattutto da parte di Lega e Italia Viva.
«Prima di terrorizzare gli Italiani, fai il favore di parlarne con il Presidente del Consiglio» aveva attaccato il segretario del Carroccio Matteo Salvini. «Non ci sta che un consigliere una domenica mattina si alzi e senza dire nulla al suo Ministro o al Presidente del Consiglio parli di una chiusura totale. Io credo che la gente più lavora e meno parla e meglio è».
Stesso concetto, quest’ultimo, che del resto aveva espresso anche SuperMario, raccomandando sostanzialmente alla sua squadra di comunicare solo i fatti. E che ha ripreso, in un cinguettio ironico, anche Davide Faraone, capogruppo italovivo in Senato.
D’altronde, la prospettiva di un nuovo confinamento divide perfino gli esperti. Concordano infatti con l’ex attore, tra gli altri, il microbiologo Andrea Crisanti e il presidente della Fondazione GIMBE Nino Cartabellotta. Più prudenti invece Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani di Roma, l’infettivologo Matteo Bassetti e il virologo Giorgio Palù, presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa). Secondo i quali sono sufficienti le misure in vigore, «rinunciando per qualche altra settimana ad attenuazione di colori e tentazioni di riaperture».
I gestori dei locali pubblici restano comunque in attesa, al pari dei comparti dello sport e dello spettacolo. Ma l’allentamento della strategia anti-Covid passa necessariamente per il successo della campagna vaccinale.
Strategia anti-Covid, la priorità sono i vaccini
Proprio nell’ambito delle vaccinazioni si registra qualche novità. A cominciare dal ruolo di Domenico Arcuri, commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, che potrebbe essere drasticamente ridimensionato. Anche se è improbabile che andrà a «raccogliere le margherite» come auspicava qualche tempo fa il Capitano.
Il nuovo Governo dovrebbe coinvolgere Protezione Civile e militari per supportare le Regioni in difficoltà per mancanza di personale e di luoghi adatti alla somministrazione dell’antidoto. Su quest’ultimo punto, l’idea è quella di utilizzare caserme, palestre e hangar, com’è avvenuto nella Capitale, dove si è adattata un’ala dell’aeroporto Leonardo da Vinci. Con tanti saluti alle ridicole “primule” di Der Kommissar, cui resterebbe l’unico incarico di garantire l’approvvigionamento delle dosi.
«Noi non chiediamo niente, ma un cambio di passo sì», aveva del resto dichiarato il leader leghista, riferendosi anche a Ricciardi. E la musica sta effettivamente cambiando, anche se solo un po’. La speranza (con la “s” rigorosamente minuscola) è che sia sufficiente.