Stress da lavoro. Il lavoro stressa…. chi non ce l’ha
L’amministrazione comunale di Roma Capitale promuove un corso per l’esatta postura durante l’orario di lavoro dei dipendenti
Con una buona dose di fantasia, facendo un amplissimo giro di orizzonti, si può facilmente spaziare dalla raccolta di poesie di Cesare Pavese, intitolata 'Lavorare stanca', fino a canticchiare il celebre brano di Celentano: "Chi non lavora, non fa l'amore, questo mi ha detto ieri mia moglie…". Per di più, che sia stato Carlo Marx o Charles Darwin, a sostenere che il lavoro nobilita l'uomo non sarà certo il tema del prossimo referendum e che il primo articolo della Costituzione, citante l'Italiana Repubblica, per giunta democratica e fondata sul lavoro sia noto un po' a tutti (considerazioni varie a parte), è cosa risaputa.
Sullo stress da lavoro poi, superiamo addirittura il contributo poetico del buon Pavese, ma solo ed esclusivamente per quanto concerne l'asticella dell'oggettivo disagio e sapete perchè? Adesso vi racconto una storia. L'amministrazione comunale di Roma Capitale, ha pensato di allestire un corso per "L'esatta postura", durante l'orario di lavoro dei dipendenti. La corretta posizione anatomica, infatti, è determinante per evitare patologie legate allo scorretto posizionamento del corpo, del busto insomma, quando si svolgono attività lavorative definite sedentarie. Giancarlo Cosentino, sindacalista della Cisl, interpellato sull'argomento ha sottolineato che questi strumenti didattici, aiutano a potenziare la produttività dei dipendenti e contribuiscono a migliorare i servizi a favore dei cittadini.
C'è da aggiungere ancora, il fatto che questa non è e non è stata l'unica iniziativa programmata dal Palazzo Senatorio. Nel 2015, infatti, in base alle prescrizioni dell'Inail, l'ex sindaco Marino, decise di intraprendere un'indagine conoscitiva tra i lavoratori comunali. I moduli, sono stati distribuiti a 6.036 vigili urbani, 11.156 impiegati nei municipi e a 4.015 insegnanti delle scuole comunali. Nei questionari, si chiedeva di dare risposte a proposito del grado di soddisfazione sul posto di lavoro, le difficoltà più frequenti e il grado di stress avvertito in relazione alla mansione esercitata. C'è da aggiungere che il moltiplicarsi di un numero decisamente moltiplicato di tali di tali questionari, potrebbe essere interpretato come l'arrivo della manna dal cielo e la cosa sarebbe tutt'altro che sgradita. Un questionario a volte può salvare la vita, anche perchè il lavoro purtroppo stressa…… chi non ce l'ha.