Strisce blu a pagamento, le polemiche e la proposta del M5S
“Non si tratta di un balzello nei confronti della cittadinanza, ma di una misura necessaria”
Sono trascorsi 4 giorni dalla riattivazione delle strisce blu a pagamento nel comune di Roma. Un fiume di critiche si è riversato sul Campidoglio.
Le critiche
“Si tratta di una decisione gravissima che rappresenta un abuso a danno dei cittadini. I romani raggiungono il luogo di lavoro in auto, per evitare mezzi pubblici, dove è difficile rispettare le distanze e il pericolo di contagio alto. La sindaca Raggi vuole i soldi ma senza traffico, non ha tappato nemmeno una buca”, così in un comunicato Codacons.
“Se far pagare ai romani le strisce blu è uno strumento per fare cassa in piena emergenza Covid-19, il M5S abbia il coraggio di dirlo. Non si nascondi dietro la volontà di incentivare mezzi alternativi quali biciclette o monopattini elettrici ancora poco diffusi”, ha detto Riccardo Corbucci (Pd).
Il Campidoglio dal canto suo respinge al mittente le polemiche sul ripristino del pagamento della sosta sulle strisce blu dal 4 maggio scorso.
Commissione Mobilità
“È fondamentale per garantire la rotazione dei parcheggi”, e rilancia con una proposta: abbonamenti calmierati a 30 euro al mese come quelli per il trasporto pubblico, a fronte dei 70 euro attuali.
È quanto emerso dalla riunione di stamattina della commissione Mobilità di Roma Capitale, convocata per analizzare le misure adottate nella fase 2 dell’emergenza coronavirus con particolare approfondimento proprio in relazione alla sosta tariffata.
A illustrare la situazione attuale è stato Sandro Ceccarelli, responsabile Divisione Sosta e Parcheggi di Atac: “Sulla sosta tariffata, dopo tre proroghe per l’esenzione fino al 3 maggio, da lunedì abbiamo riattivato le strumentazioni per il pagamento e la vendita dei cartacei.
Oggi registriamo circa 10mila transazioni al giorno, per l’85% in moneta ai parcometri e per il restante 15% con carte credito e acquisto abbonamenti.
Gli incassi sono il 40% rispetto a prima, circa 30mila euro al giorno, contro i 68mila pre lockdown. Cifre in linea con i dati di Roma Servizi per la Mobilità relativamente al numero di movimenti dei veicoli”.
Rotazione dei parcheggi
Lo strumento della sosta tariffata, ha spiegato Ceccarelli, “contribuisce all’effetto di rotazione dei parcheggi che altrimenti aggraverebbe l’attività di mobilità privata.
Visto che la media di incasso per utente è di 2 euro vuol dire che ci sono due ore di stazionamento e poi il posto viene lasciato a disposizione di altri utenti.
Per quanto riguarda la vigilanza, al momento ci sono al lavoro circa 90 colleghi volontari mentre il resto tornerà dal 18 maggio”.
Misura necessaria
“Abbiamo avuto molte richieste da persone che hanno necessità di trovare lo stallo libero”, ha affermato l’assessore alla Mobilità di Roma Capitale, Pietro Calabrese.
“Quindi non si tratta di un balzello nei confronti della cittadinanza, perché se avessimo voluto lucrare avremmo aumentato la tariffa che è ferma da circa 20 anni. Si tratta invece di una misura necessaria perché così gli stalli possono essere disponibili per chi non può fare a meno di spostarsi con la propria auto.
Se le strisce blu restassero gratis i parcheggi resterebbero sempre occupati a tempo illimitato, con qualcuno che potrebbe lasciarci l’auto per settimane”, conclude Calabrese.
La proposta del M5S
“Per andare incontro alle richieste delle opposizioni penso si potrebbe valutare un abbonamento mensile alla sosta tariffata al costo di un euro al giorno. E’ la proposta del consigliere Roberto Di Palma (M5S), 30 euro al mese, in linea con il costo dell’abbonamento al trasporto pubblico, invece dei 70 euro attuali.
Ovviamente – ha precisato Di Palma – sarebbe un prezzo valido solo per questa fase 2. Sarebbe un aiuto per le persone che utilizzano la sosta tariffata per andare al lavoro senza caricare i mezzi pubblici”.