Super Green pass anche in campo, ecco l’obbligo vaccinale per i calciatori
Dal 10-01 anche gli agonisti dovranno avere il certificato verde rafforzato. Invece l’Australia pensa a un’esenzione per i tennisti come Djokovic che non rivelano se siano immunizzati…
L’esecutivo guidato dal Premier Mario Draghi ha confermato che è in arrivo il Super Green pass anche per i calciatori. Effetto del Dl Festività, che in pratica equivale a imporre l’obbligo vaccinale agli sportivi. Il tutto mentre in Australia, terra del primo Major tennistico dell’anno, si discute di una una parziale retromarcia che saprebbe molto di “the show must go on”.
Arriva il Super Green pass per gli sportivi
«A partire dal 10 gennaio 2022, in zona bianca, gialla e arancione, l’accesso a eventi e competizioni sportivi (…), piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra (…) sarà consentito esclusivamente ai soggetti in possesso della cosiddetta certificazione verde rafforzata».
Lo ha stabilito il Dipartimento per lo sport dell’esecutivo, aggiornando la pagina contenente le risposte alle FAQ (le domande più frequenti). E sancendo che la misura è richiesta «anche per gli atleti agonisti o di rilevanza nazionale che accedono ai servizi e attività per i quali la normativa lo prevede».
Questo significa, come commenta Sport Mediaset, che per scendere in campo occorrerà dimostrare di aver effettuato la profilassi o essere guariti dal Covid-19. Ovvero, che presto anche il mondo del pallone (e non solo) dovrà fare i conti col vincolo del siero anti-coronavirus.
Nessuna eccezione, dunque, neppure per i professionisti. Eppure, aveva detto lo stesso Daniel Andrews, Premier dello Stato aussie di Victoria, riferendosi agli Australian Open in programma a Melbourne dal 17 gennaio.
La variante Djokovic
«Non credo che un tennista non vaccinato otterrà un visto per entrare in questo Paese» aveva dichiarato, secondo quanto riportato da Sky TG24. «Al virus non importa quale sia la tua classifica tennistica o quanti Slam hai vinto».
Ora, però, Sky Sport riferisce che i giocatori che non hanno rivelato il proprio status vaccinale potrebbero ricevere una speciale esenzione medica per partecipare alla competizione. La si potrebbe chiamare variante Djokovic, inteso come Novak, numero uno al mondo, nove volte vincitore sulla Rod Laver Arena e campione in carica. Nole, infatti, si è sempre rifiutato di far sapere se abbia ricevuto o meno l’antidoto. «È una questione privata» aveva tagliato corto a ottobre, nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano serbo Blic.
In effetti, secondo l’altro giornale serbo Informer il Governo vittoriano ha deciso alla fine di non concedere esoneri clinici, di fatto escludendo il Djoker dal torneo. Però è significativo anche solo che avesse considerato l’ipotesi. Ma magari è il patogeno che ha “cambiato idea”: d’altronde, il tifo non è forse una malattia?