Super Green pass, ecco l’ultimo pass(o) prima dell’obbligo vaccinale
Il Governo accelera sul nuovo certificato verde, che sarà valido 9 mesi con restrizioni solo per i non immunizzati. E intanto l’imposizione della profilassi non è più un tabù
Un Super Green pass con una serie di restrizioni valide solamente per i non vaccinati e solamente in zona arancione o rossa. È il piano a cui sta lavorando il Governo di fronte al peggioramento del quadro epidemiologico, che non si vorrebbe far pagare agli immunizzati. E, forse per la prima volta, l’eventualità di una profilassi obbligatoria non è più un tabù.
Verso il Super Green pass
Il Premier Mario Draghi accelera dunque sul nuovo Super Green pass che dovrebbe essere varato nei prossimi giorni mediante un Decreto governativo. Rispetto a quello al momento in vigore, il certificato verde 2.0 dovrebbe durare 9 mesi anziché un anno. E, soprattutto, con tutta probabilità sarà rilasciato unicamente a quanti hanno ricevuto il siero anti-Covid.
Il tampone resterà valido solo per l’accesso al posto di lavoro e per viaggiare su treni e aerei, ma per un tempo inferiore. L’idea è ridurre l’efficacia dei test molecolari a 48 ore (contro le attuali 72) e quella dei test antigenici a 24 ore (non più 48). È invece inverosimile l’estensione del super pass sanitaire a metro e autobus, soprattutto per la difficoltà di garantire i controlli.
Per il resto, il provvedimento estrometterà i non vaccinati da bar e ristoranti al chiuso, luoghi dello svago, della cultura e dello sport. Accogliendo le richieste di Governatori e membri dell’esecutivo come Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, che ritiene che «queste limitazioni non debbano essere pagate da chi è vaccinato». Le misure dovrebbero in ogni caso essere applicate solamente in caso di passaggio di una Regione in zona arancione o rossa.
Palazzo Chigi insiste inoltre sulla necessità di effettuare la terza dose, che verosimilmente verrà resa vincolante per il personale sanitario e i lavoratori delle Rsa. E forse anche per dipendenti pubblici e forze dell’ordine, come auspica ad esempio il virologo Giorgio Palù, presidente dell’Aifa e membro del Cts.
L’obbligo vaccinale non è più un tabù
In effetti, da questo punto di vista il Super Green pass rappresenta l’ultimo pass(o) prima dell’obbligo vaccinale. Che ormai non viene più escluso categoricamente, benché lo si consideri ancora l’extrema ratio.
Tutto dipende dalla curva dei contagi, che desta preoccupazione soprattutto in vista delle festività natalizie. È possibile che si cerchi di stabilire una soglia critica di occupazione delle terapie intensive oltre la quale s’imporrebbe l’antidoto a tutti i cittadini. Fino ad allora, visto il periodo, ci si potrà sempre attrezzare con… cotechino e tampone.