Svelata a Sapri la statua della Spigolatrice. Crescono le polemiche: troppo provocante
L’autore dell’opera, Emanuele Stifano: “Ho approfittato della brezza marina”
È sicuramente una statua che non passa inosservata quella che, dalla giornata di ieri 26 settembre, ha diviso in due l’opinione pubblica. Diverse sono le polemiche sulle fattezze della realizzazione in bronzo della Spigolatrice, svelata per la prima volta nella giornata di ieri a Sapri, in provincia di Salerno. Presenti all’inaugurazione, tra gli altri, il leader del M5s Giuseppe Conte e diverse autorità locali.
Un’opera particolare
I partecipanti hanno potuto assistere, sbigottiti, all’inaugurazione della statua di bronzo rappresentante la figura al centro della poesia di Luigi Mercantini. Sbigottiti, perché la donna sarebbe infatti… troppo seducente. In molti, sul web, ma anche nel mondo politico, sottolineano i tratti provocanti e lascivi dati dalle curve sinuose che si intravedono sotto le vesti.
In effetti è impossibile non farci caso, e davvero difficile ricondurre le sembianze della statua a una contadina ottocentesca, il cui compito era quello di raccogliere le spighe di grano rimaste nei campi al termine della mietitura.
Parole di sdegno: “Uno schiaffo alla storia e alle donne”
Un primo commento avverso è stato quello dell’ex senatrice Repetti, che ne ha chiesto l’abbattimento “Ebbene, la nuova statua (perché ne esisteva già un’altra ben più conforme alla sua storia e al suo ruolo) si mostra con un abito succinto, trasparente e con un atteggiamento provocante, suggerendo di guardarle il bel sedere in mostra, tondo e perfetto, nel caso qualcuno non lo avesse notato”.
Alla polemica si sono poi aggiunti le parole dell’ex presidente della Camera ed esponente del Pd, Laura Boldrini, che l’ha definita si Twitter: “Un’offesa alla storia delle donne”.
A questi si aggiungono quelli della collega di partito Monica Cirinnà, che ha aggiunto sul suo profilo Facebook “A Sapri uno schiaffo alla storia e alle donne che ancora sono solo corpi sessualizzati. Questa statua della spigolatrice nulla dice dell’autodeterminazione di colei che scelse di non andare a lavoro per schierarsi contro l’oppressore borbonico. Sia rimossa!”
L’autore dell’opera
Nessuna delle autorità locali, invece, sembrerebbe aver condannato l’opera finora. Anzi, il sindaco di Sapri, esponente del partito Italia viva, Antonio Gentile, l’avrebbe difesa a spada tratta, dichiarando che “è realizzata con maestria e impeccabile interpretazione dall’artista cilentano”.
Il padre dell’opera è Emanuele Stifano, che su Facebook si è detto “allibito e sconfortato da quanto sto leggendo. Quando realizzo una scultura tendo sempre a coprire il meno possibile il corpo umano, a prescindere dal sesso. Nel caso della Spigolatrice, poiché andava posizionata sul lungomare, ho ‘approfittato’ della brezza marina che la investe per dare movimento alla lunga gonna, e mettere così in evidenza il corpo”.
L’artista cilentano ha poi aggiunto “Questo per sottolineare una anatomia che non doveva essere un’istantanea fedele di una contadina dell’800, bensì rappresentare un ideale di donna, evocarne la fierezza, il risveglio di una coscienza, il tutto in un attimo di grande pathos”.
La figura della Spigolatrice nella storia
La spigolatrice è la lavoratrice dei campi – colei che è appunto addetta alla spigolatura. Si tratta di una figura al centro della storia del nostro Paese, ma anche della celebre poesia di Luigi Mercantini dedicata al fallito tentativo di insurrezione anti-borbonica del 1857.
Nel componimento, Mercantini parla del fallimento della spedizione di Sapri di Carlo Pisacane, che avrebbe invece dovuto scatenare un’insurrezione nel Regno delle Due Sicilie. La poesia di cui ricordiamo l’avvio “Eran trecento, eran giovani e forti, e son morti!” è narrata proprio dal punto di vista della spigolatrice.