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Svolta del Pd: David Sassoli candidato sindaco di Roma

E’ lui il candidato che il Pd porterà alle primarie di coalizione? In serata è giunta la smentita del portavoce di Sassoli

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David Sassoli, presidente parlamento Europeo

David Sassoli candidato sindaco di Roma? Il presidente del parlamento Europeo aspetta l’unità del partito su di lui, dopo aver rimosso l’iniziale indisponibilità alla corsa per il Campidoglio. La ricerca del Pd di un suo candidato a sindaco di Roma sembra essere arrivata a un punto di svolta. Secondo quanto risulta all’agenzia Dire, David Sassoli ha aperto uno spazio a una sua candidatura.

Il pressing condotto da tempo dagli alti vertici del partito nei confronti di Sassoli ha sortito i primi effetti, anche se non ancora decisivi. Due, in particolare, sarebbero le questioni da risolvere affinché questa apertura dell’esponente dem si trasformi in una definitiva discesa in campo.

David Sassoli candidato sindaco del Pd?

La prima (non necessariamente in ordine di importanza) riguarda il piano ‘interno’, cioè la ragionevole garanzia che lui sia il candidato che il Pd unitariamente porterà alle eventuali primarie di coalizione, che dovrebbero svolgersi a febbraio.

Insomma, uno scenario diverso rispetto a quanto accaduto nel 2013, quando Sassoli arrivò dietro un candidato del Pd, Ignazio Marino (che poi sarebbe diventato sindaco), e davanti ad altri due candidati del Pd, l’attuale commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, e la deputata Patrizia Prestipino, oltre che a Gemma Azuni (Sel) e Mattia di Tommaso (Psi).

Elezioni Roma, un quadro fermo a 7 anni fa

Tuttavia, la ricandidatura ferragostana della Raggi e la contemporanea mancata apertura di un tavolo programmatico nel centrosinistra hanno favorito le prime fughe in avanti verso le primarie (la senatrice dem Monica Cirinnà e il presidente del III Municipio, Giovanni Caudo).

Fughe che rischiano in prospettiva di riproporre un quadro potenzialmente simile a quello di sette anni fa, soprattutto se il Pd non fosse in grado alla fine di avanzare un nome di alto profilo: ad esempio, quello di Sassoli.

L’altro ostacolo che al Nazareno dovranno rimuovere per arrivare a dama con il presidente del Parlamento Europeo sarà convincere della bontà dell'”operazione Roma” le forze politiche (a cominciare dal Pse) che con 345 voti contribuirono alla sua elezione il 3 luglio del 2019.

Il mandato di Sassoli terminerà a dicembre 2021 ma è evidente che, in caso di candidatura, il suo impegno tra Bruxelles e Strasburgo diminuirebbe già da un anno prima e se fosse eletto sindaco si dovrebbe dimettere dall’incarico con sei mesi di anticipo rispetto alla scadenza. La missione è possibile.

Anche perché dopo anni di poca attenzione, la Capitale d’Italia sta tornando al centro dell’attenzione del dibattito politico nazionale e già nella prossima legge di bilancio (che arriverà in Europa a metà ottobre) sono attesi fondi dedicati in vista degli eventi planetari che l’attendono da qui al prossimo decennio.

Prossimo sindaco affronterà Giubileo 2025

Non va dimenticato che il prossimo sindaco di Roma sarà colui (o colei) che aprirà le porte della Città Eterna ai milioni di pellegrini che la invaderanno in occasione del Giubileo del 2025.

Una sfida da fare tremare i polsi ma che al contempo darà un lustro internazionale al primo cittadino che l’affronterà (come ha sottolineato recentemente il segretario dem, Nicola Zingaretti).

E’ probabile che Sassoli abbia valutato anche questo aspetto quando ha deciso di ripensarci, di pensare a essere candidato sindaco di Roma.

Aggiornamento 19:29

Smentita portavoce David Sassoli

“David Sassoli conferma quanto dichiarato finora e cioè che considera suo dovere continuare a esercitare la funzione di Presidente dell’Europarlamento in questo delicatissimo momento della vita dell’Italia e dell’Europa. La voce di una sua candidatura a Sindaco di Roma è destituita di ogni fondamento.

Alimentare false illazioni è irrispettoso nei confronti delle istituzioni europee e dei cittadini romani”. Lo dichiara Roberto Cuillo, portavoce del Presidente del Parlamento europeo.

Nota del direttore dell’agenzia Dire (l’agenzia che ha battuto la notizia): Prendiamo atto della smentita che, come giusto, viene immediatamente messa in rete. Per quanto riguarda l’agenzia Dire, come sempre svolgiamo il nostro lavoro di cronisti sentendo fonti della politica romana e nazionale che giudichiamo attendibili. (Npe/ Dire) 

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