Tassisti in sciopero per 48 ore: “Il Governo mira a intermediare a danno di lavoratori e utenti”
Giudici (Uritaxi): “l’81% degli italiani gradisce il servizio taxi e il 72% lo considera migliore o uguale al servizio estero”
Riceviamo e pubblichiamo da parte di Claudio Giudici, Presidente nazionale Uritaxi (Unione di rappresentanza dei Tassisti Italiani).
La lettera
Dal Governo dicono che mirino a disintermediare. Siamo alla neo-lingua di Orwell che sempre più il potere usa. Infatti, il settore taxi è oggi senza intermediari. Dunque si vorrebbe disintermediare ciò che non è intermediato, introducendo degli intermediari (!), ossia delle multinazionali che possano, da un lato trattenere parte del ricavato da lavoro dei tassisti, dall’altro speculare al rialzo su quella tariffa comunale che oggi tutela l’utenza.
Taxi e multinazionali
La complessiva normativa del trasporto pubblico non di linea non è del 1992. Solo la sua legge quadro, che riguarda i principi appunto, lo è. Del ’97, del 2006, del 2009, 2012, 2019 gli aggiustamenti normativi, ma sempre avendo ben in vista i principi costituzionali volti alla tutela di artigianato e cooperazione. La natura di servizio pubblico includente una tariffa amministrata volta ad evitare all’utenza di subire i fenomeni speculativi tanto amati dagli intermediari (leggi multinazionali), la natura locale volta a tutelare le comunità di ogni territorio del Paese, e non solo le aree capoluogo a maggior richiesta.
Tutto ciò oggi garantisce che l’81% degli italiani gradisca il servizio taxi, l’85% ne gradisca i tempi di attesa, il 72% lo consideri migliore o uguale al servizio estero, il 78% ne gradisca l’offerta tecnologica, fatta non solo di un’app come nell’offerta delle multinazionali, ma anche di risposta telefonica e messaggistica, di modo da coprire in modo universale, pensando anche ai più deboli, ai meno digitalizzati, ecc. l’intera offerta. Tutto ciò garantisce anche distribuzione del reddito e posti di lavoro presso le cooperative radiotaxi.
Sciopero di 48 ore
E’ per questo che ringraziando la viceministro Bellanova per la nuova convocazione alla vigilia di una dichiarazione di sciopero senza precedenti, di ben quarantott’ore, diciamo fin da subito che non accetteremo niente che non siano interventi normativi volti a introdurre un registro nazionale degli operatori del trasporto pubblico non di linea.
Per tutelare la sicurezza di un’utenza che non può essere trasportata da autisti improvvisati, una regolamentazione delle piattaforme che sia rispettosa del quadro normativo vigente, valido per tutti, comprese le multinazionali, e un foglio di servizio per gli n.c.c., come richiesto dalla Corte Costituzionale, di modo da contrastare quell’abusivismo che porta all’abbandono di intere comunità territoriali, confondendo un servizio pubblico di natura locale con mere pratiche affaristiche.
Claudio Giudici, Presidente nazionale Uritaxi