Taxi a Roma sotto attacco, Salina (Fast Confsal): “Basta concorrenza sleale e disinformazione”
“I tassisti chiedono un trattamento equo, che riconosca le peculiarità del loro lavoro e che non li metta in una posizione di svantaggio rispetto ai colossi del ride-sharing”
Roma si confronta ogni giorno sui problemi legati alla mobilità e vede ancora una volta i tassisti al centro di una polemica che coinvolge non solo il loro settore, ma anche il dibattito pubblico sul trasporto urbano. La denuncia parte proprio da loro, lavoratori che nella notte di Capodanno hanno sacrificato il tempo con le loro famiglie per offrire un servizio a cittadini e turisti, ma che si ritrovano spesso al centro di accuse ingiuste e di concorrenza sleale.
Il lavoro della notte di Capodanno: un sacrificio ignorato
Nella notte di San Silvestro, quando la città è paralizzata dal traffico e l’afflusso di persone in cerca di mezzi per tornare a casa raggiunge livelli eccezionali, i tassisti romani si sono trovati a dover fronteggiare una domanda impossibile da soddisfare completamente. “Nemmeno 20.000 taxi sarebbero bastati a coprire tutte le richieste di una notte come quella di Capodanno”, dichiara con amarezza Raffaela Salina, segretario nazionale Fast Confsal Taxi, sottolineando come il loro impegno sia stato ingiustamente messo in discussione da articoli che hanno utilizzato immagini fuori contesto e descritto una realtà lontana dalla verità.
Le tariffe e la concorrenza sleale
Uno dei nodi della denuncia dei tassisti riguarda la disinformazione sulle tariffe. “A differenza di altre piattaforme e servizi, le tariffe dei taxi sono imposte e non possono variare in base alla domanda o ad eventi speciali”, spiega Salina, puntando il dito contro i servizi di ride-sharing come Uber, accusati di praticare prezzi gonfiati durante le ore di maggiore richiesta. Questa pratica, nota come “surge pricing”, rende le multinazionali competitive solo in apparenza, lasciando i tassisti con l’immagine ingiustificata di essere meno affidabili o più costosi.
Una categoria sotto pressione
Oltre alle difficoltà quotidiane di operare in una città complessa come Roma, i tassisti lamentano la scarsa attenzione verso i rischi che affrontano sul lavoro. Episodi di aggressioni, come quelli accaduti recentemente a Bari e Milano, dove anche una cliente è stata vittima di violenza, non trovano lo stesso spazio mediatico delle polemiche contro la categoria. “Il nostro lavoro è pericoloso, ma queste storie non fanno notizia”, sottolinea il segretario nazionale Fast Confsal.
Concorrenza sleale e la battaglia contro i giganti del trasporto
Un altro tema ricorrente nella denuncia dei tassisti romani è la concorrenza con multinazionali come Uber. “Non si può scrivere contro una multinazionale così potente”, afferma, evidenziando il divario di risorse e di potere tra i lavoratori indipendenti e le grandi aziende del settore – “I tassisti chiedono un trattamento equo, che riconosca le peculiarità del loro lavoro e che non li metta costantemente in una posizione di svantaggio rispetto ai colossi del ride-sharing”.
Un appello per il rispetto
Al di là delle polemiche, Salina, a nome dei tassisti romani lancia un appello per il rispetto e la comprensione del loro ruolo. “Meritiamo rispetto”, dichiara, esprimendo gratitudine verso i colleghi che, nonostante le difficoltà, hanno scelto di lavorare in una delle notti più impegnative dell’anno.