Teatro Valle di Roma, gli occupanti ci ripensano e lasciano la struttura
Il 10 Agosto gli occupanti se ne andranno. Lo hanno annunciato in conferenza stampa alla Camera dei Deputati
Sembrava una bella gatta da pelare, e invece sembra che la situazione del Teatro Valle Occupato stia volgendo al termine nel migliore dei modi, per gli occupanti. E quindi, senza sgombero. Ma con un accordo. E chi lo avrebbe mai detto.
Ripercorriamo le tappe. Dopo tre anni di occupazione – molti interrogativi sulla gestione del Teatro e lo statuto della Fondazione bocciato per “difetto di presupposti” – il sindaco di Roma Ignazio Marino, pochi giorni prima della nomina del nuovo assessore alla Cultura Marinelli – dopo le dimissioni della Barca lo stesso Marino aveva assunto la delega alla Cultura – aveva sentenziato: “In questi ultimi tre anni la struttura ha vissuto una forma di contraddizione evidente (…) La legalità deve valere per tutti soprattutto di fronte alle enormi difficoltà che tanti teatri della nostra città affrontano quotidianamente per mantenersi in vita”. E poi la richiesta: “Bandire nel più breve tempo possibile una gara di evidenza pubblica d’intesa con il Mibact”.
Dal canto suo, appena insediatasi, Giovanna Marinelli ha subito messo in chiaro la sua posizione: l’obiettivo dichiarato è quello di “riconoscere e salvaguardare l’esperienza artistica e culturale” della Fondazione Teatro Valle e di aprire un dialogo con il Teatro di Roma che lo prenderà in gestione.
Tutto questo, da risolversi entro oggi, data ultima prima della sentenza di sfratto. È dei giorni scorsi la mobilitazione #iostocolvalle. Gli occupanti, inoltre, avevano annunciato di aver programmato una tre giorni di ‘Resistenza artistica’. E poi avevano chiesto alle istituzioni e ai rappresentanti del Teatro di Roma di calendarizzare degli incontri per definire insieme il percorso da avviare per il Teatro Partecipato.
Oggi è quindi la giornata in cui saranno assunte, una volta per tutte, le decisioni finali sul futuro della struttura che, nei piani dell’amministrazione capitolina, dopo un breve passaggio nelle mani della Soprintendenza nazionale per dei lavori di “messa a norma”, finirà sotto la gestione del Teatro di Roma, al fine di garantirne una gestione pubblica.
Mentre restano ancora alcuni nodi da sciogliere – come quello del possibile danno erariale, alla valutazione del quale sta lavorando la Corte dei Conti, dal momento che il Comune di Roma ha pagato le utenze della struttura nei 3 anni di occupazione – sembra che dalla ‘Resistenza artistica’, gli occupanti siano passati al dialogo e alla predisposizione in meno di 24 ore.
Già l’assessore Marinelli ieri aveva dichiarato a Radio Roma Capitale di non voler sentire “parlare di sgombero, il mio non è un ultimatum ma un’opportunità, una proposta positiva che contiene una scadenza”. E poi aveva aggiunto: “Ricordo però che la scadenza di domani rimane, nel senso che attendiamo risposte e speriamo in un esito positivo del dibattito interno alla Fondazione”.
Risposte che non hanno tardato ad arrivare. “Abbiamo chiesto che gli artisti del Valle accettino la nostra proposta, ovvero l’opportunità di una produzione culturale sotto la guida del Teatro di Roma” – queste le dichiarazioni del sindaco, nel primo pomeriggio di oggi, a Radio Roma Capitale. “Io sono sempre stato per riportare la situazione del Valle nella legalità. La nostra proposta è molto seria: affidare il Valle al Teatro di Roma disperde i timori che quello spazio venga destinato ad attività di tipo commerciale o lontano dalla sua natura culturale” – ha aggiunto.
La proposta è quindi stata accettata dagli occupanti. “Siamo disponibili ad accettare i termini della proposta avanzata dal Teatro di Roma. Siamo disponibili a indicare la data della nostra uscita dal Teatro Valle per il 10 agosto, ‘La notte dei desideri’, affinché si abbia il tempo per una serie di incontri con l’assessorato e il Teatro di Roma per definire la convenzione che ci è stata proposta. In particolare ci interessa definire il concetto di Teatro Partecipato. Da due giorni lavoriamo a un documento che raccolga alcuni principi fondamentali che costituiranno la nostra proposta per una elaborazione condivisa del Teatro Partecipato, su cui il presidente del Teatro di Roma, Marino Sinibaldi, nell’ultima assemblea cittadina, ha dato disponibilità e manifestato il suo interesse. Siamo disponibili a uscire dal Teatro Valle perché non è nostra intenzione gestirlo” – hanno affermato gli occupanti in una conferenza stampa, che si è tenuta presso la Camera dei Deputati. Location a dir poco esclusiva, messa a disposizione dal gruppo parlamentare di SEL.