Prima pagina » Spettacoli » Temptation Island, storia e analisi di un reality intriso di dolore, tradimenti e aggressività

Temptation Island, storia e analisi di un reality intriso di dolore, tradimenti e aggressività

Continuando a esaminare Temptation Island, ci colpisce il linguaggio. Il dialetto con i sottotitoli si poteva evitare

Temptation_Island_2024

Temptation Island arriva in Italia trasmesso da Canale 5 in prima serata il 19 maggio 2005 con il titolo “Vero amore”. Naturalmente non è un’invenzione italiana ma è una versione di un programma olandese diffuso in molti altri Paesi.

Temptation Island un programma che ancora funziona

Ancora oggi è un programma di successo seguito da molti giovani e giovanissimi. Per chi non lo avesse mai visto (per sua fortuna) si tratta di un reality che per varie settimane, tiene incollati i telespettatori ansiosi di vedere cosa succederà alle sei coppie di fidanzati protagonisti del programma, che mettono alla prova la loro storia d’amore già in crisi.

Le coppie vengono divise e ogni gruppo di ragazze e ragazzi ha una decina di donne e uomini pronti a tentarli e a mettere in discussione la relazione. I produttori del programma scelgono ad hoc coppie particolari, coppie problematiche, coppie create per tenere incollati gli spettatori, ma ciò che più ci interessa è il rischio di emulazione soprattutto nei più giovani. Si parla ad esempio di una coppia, lei ventenne, che sta insieme da otto anni ovvero quando lei ne aveva solo 12.

Una coppia dove lei non fa nulla di personale senza il consenso del fidanzato, donne costrette a rapporti di dipendenza totale, dove il compagno rappresenta l’unico motivo di realizzazione. Questo tipo di relazione tossica forse creata per far parlare del programma, nuoce alla psiche dei più giovani perché passa il messaggio che quel tipo di relazione è normale e possibile.

Il rapporto morboso tra le coppie

Ci si può fidare di un rapporto così morboso? Possiamo legarci sentimentalmente a 12 anni? Che fine ha fatto quell’adolescenza spensierata insieme al gruppo di coetanei? Un pezzo di vita tagliato via per sempre. E se un bel giorno lei apre gli occhi e si accorge che quella che sta vivendo non è altro che una prigionia? Lui sarà lì tranquillo e pronto a lasciarla andare? La risposta sta nei molti femminicidi di giovani donne da parte di mezzi uomini incapaci di accettare un rifiuto.

Continuando a esaminare il programma ci colpisce il linguaggio. Il dialetto con i sottotitoli (neanche fosse stata invitata una coppia tedesca) si poteva evitare. Il napoletano, l’uso dei dialetti in genere è sconsigliato per il pubblico giovanissimo per lo stesso motivo di prima, ovvero l’emulazione. Se in televisione si parla il napoletano, anche a scuola possiamo utilizzare il dialetto. La lingua italiana e i suoi cari cultori si gireranno nella tomba.

E’ fondamentale usare la lingua in modo corretto per agevolare il percorso di studi dei nostri ragazzi. Infine, ma si potrebbe continuare all’infinito, un aspetto ancor più sconvolgente è il modo di rapportarsi tra ragazze e ragazzi. Il sostegno malevolo e delirante che una compagna utilizza per sostenere l’altra in crisi dopo aver visto il suo uomo tra le braccia di un’altra.

I sentimenti più diffusi: sofferenza e angoscia

Invitare la compagna di sventura a continuare a farsi del male e vedere fino in fondo di cosa è capace il compagno con il quale aveva fatto ingresso nel programma e col quale aveva progettato un futuro è psicologicamente massacrante e crea sofferenza e angoscia anche al telespettatore.

Sarebbe opportuna la visione di questo reality insieme a un adulto, capace di spiegare alcuni atteggiamenti fuorvianti o parole di forte impatto emotivo. I produttori del programma dovrebbero avvalersi di specialisti psicologi, sociologi, linguisti prima di mandare in onda un format del genere, svuotato di contenuti positivi, intriso di dolore, tradimenti e aggressività che non fa bene alla crescita della popolazione giovane che oggi dovrebbe far tesoro di quegli ideali e di sane conoscenze per poterci rappresentare nel prossimo futuro.