Tendopoli al Verano. Accampamento abusivo di africani e rom
Nel bel mezzo della via Tiburtina, è stata allestita una vasta tendopoli, per giunta proprio davanti al cimitero del Verano
"All'ombra de' cipressi e dentro l'urne confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro? Ove più il Sole per me alla terra non fecondi questa bella d'erbe famiglia e d'animali, e quando vaghe di lusinghe innanzi a me non danzeran l'ore future, nè da te, dolce amico, udrò più il verso e la mesta armonia che lo governa….".
Nello straordinario vigore neoclassico e preromantico di questi primi endecasillabi sciolti che introducono il carme 'Dei Sepolcri', lo stesso Ugo Foscolo da Zante, avrebbe forse provato un senso di triste meraviglia, unito ad un comprensibile smarrimento, qualora si fosse trovato dinanzi ad un sovrappiù in fatto di contesto umano aggiuntivo che avrebbe, chissà, favorito la di lui ulteriore ispirazione. Per prenderla un po' più alla leggera in fatto di ineluttabile trapasso, ecco uno degli epitaffi che si possono scovare presso il cimitero monumentale di Père-Lachaise, a Parigi, che si presenta con un perentorio: "Finalmente solo".
Tale condizione di tranquillità assoluta, scongiurata per forza di cose la presenza ingombrante di presenze moleste, subirebbe un fiero colpo se venisse a conoscenza del fatto che le anime dei colleghi romani rischiano di non godere lo stesso privilegio. Infatti, nel bel mezzo della via Tiburtina, è stata allestita una vasta tendopoli, per giunta proprio davanti al cimitero del Verano. Il fatto è stato reso noto, soprattutto grazie all'account twitter 'Luce su Roma', che ha evidenziato un ulteriore episodio di degrado. Le foto mostrano numerose roulotte e tende, picchettate nell'area di parcheggio del camposanto monumentale. Tale realtà, diffusa come prevedibile a macchia d'olio sui social, non ha mancato di suscitare reazioni piuttosto risentite e non avrebbe potuto essere altrimenti, considerando bivacchi vari tra i bidoni dell'immondizia e i bambini che giocano noncuranti, tranquilli e spensierati tra i rifiuti.
Le prime voci che circolano, sono vere e proprie denunce nei confronti delle autorità e le forze dell'ordine, stando alla cronaca di una realtà che rischia di diventare insostenibile fino a rasentare l'ingestibile. Desidero citare infine, qualche strofa di un brano che mi piace molto di Claudio Lolli, del 1976, una canzone contro la guerra: "Ma ho visto anche degli zingari felici, corrersi dietro, far l'amore, rotolarsi per terra". Inficiare anche solo con il pensiero la libertà umana è cosa atroce, ma anche la libertà, va detto, ha delle regole.