Tentata evasione ma la corda è corta. Accade nel carcere di Mare Fuori
Tre ragazzi, di cui uno minorenne, protagonisti di una tentata evasione nel carcere minorile di Nisida, lo stesso dove è ambientato Mare Fuori
Tre ragazzi di cui uno minorenne protagonisti di una tentata evasione nel carcere minorile di Nisida, lo stesso dove è ambientato Mare Fuori.
Ma la loro fuga non è nemmeno iniziata, la corda usata per calarsi dal muro di cinta era troppo corta e i ragazzi nella caduta hanno riportato numerose fratture.
L’idea era di ideare una fuga rocambolesca come quelle delle serie tv o dei film. Con una corda avrebbero calato le mura di cinta del penitenziario lasciandosi la loro condanna alle spalle.
Ma si sa, le fughe rocambolesche devono avere un buon piano a supporto, invece i tre ragazzi non avevano nemmeno fatto i conti dell’altezza del muro di cinta procurandosi una corda troppo corta.
I tre fuggiaschi, due maggiorenni e uno ancora non diciottenne hanno tentato di calarsi dal muro di cinta gettandosi una volta terminata la corda. Risultato del volo una serie di fratture alle gambe e in altre parti del corpo.
Un lancio che sarebbe comunque servito a poco dato che i tre erano stati già individuati e raggiunti. Per recuperare i ragazzi però c’è stato bisogno dell’intervento dei vigili del fuoco perché il volo li aveva portati in una scarpata. Una volta presi, i responsabili del carcere minorile li hanno accompagnati in ospedale per le cure necessarie.
Chissà se i ragazzi tentavano di emulare le gesta dei protagonisti di “Mare Fuori”, che stanno peraltro girando in questi giorni la quarta stagione della fortunata serie che racconta, appunto, le storie dei detenuti minorenni nel carcere di Nisida.
Il discorso età dei detenuti nelle carceri minorili però è una polemica ben nota e che va oltre l’episodio in sé. Da anni i sindacati di polizia penitenziaria denunciano i troppi detenuti maggiorenni all’interno delle strutture.
Ciro Auricchio dell’Uspp, Eugenio Ferrandino della Uil-Pa e Pasquale Baiano di Sinappe, tutti responsabili delle sigle sindacali di polizia penitenziaria, denunciano come siano
“Ancora troppi oggi i detenuti maggiorenni, in particolare ultra ventunenni, nel circuito penitenziario minorile. Più volte abbiamo denunciato che gli ultra 21enni devono scontare la pena nel carcere per adulti, perché gli stessi nella maggior parte dei casi minano il percorso di riabilitazione degli altri detenuti minorenni”.