Teresa Ciabatti alla Libreria Eli: “Mariagloria Fontana è l’unica scrittrice italiana che sa scrivere scene di sesso”
Per gli amanti dei romanzi che non si accontentano di mezze misure, Vieni dal buio è destinato a diventare un classico contemporaneo
Venerdì 15 novembre, la Libreria Eli di Roma si è trasformata in un vero e proprio tempio della letteratura erotica e intellettuale con la presentazione del romanzo “Vieni dal buio” di Mariagloria Fontana. E chi, se non la pungente e sempre sincera Teresa Ciabatti, poteva accompagnare l’autrice in questo viaggio tra le pagine che trasudano desiderio, trasgressione e riflessioni affilate sulle convenzioni sociali?
Con il piglio di chi non teme smentite, la Ciabatti ha dichiarato: “Mariagloria Fontana è l’unica scrittrice italiana che sa scrivere scene di sesso. Gli altri le saltano, le tagliano, le fanno solo immaginare. Lei no. Lei le racconta e te le fa vivere con mano ferma”.
Un’affermazione che ha lasciato il pubblico senza fiato, o forse con un filo di sudore sulla fronte, mentre il romanzo di Fontana veniva elevato a un nuovo status nella narrativa italiana. Già Bruna Magi aveva osato paragonare la scrittrice a Henry Miller, il re della letteratura erotica, e Paolo Di Paolo non ha mancato di sottolineare il mix audace tra intellettualismo ed erotismo che rende Vieni dal buio una vera bomba letteraria.
UN ROMANZO CHE SFIDA LE CONVENZIONI
Ma cosa ha ispirato Mariagloria Fontana in questa sua opera carica di tensione e passione? L’autrice non ha esitato a svelare la scintilla che ha dato vita al suo romanzo: il film “Il Laureato” di Mike Nichols. “Ripensavo a quel capolavoro in cui la ragazza si sposa, ma l’altro, Dustin Hoffman, va in chiesa con il crocefisso in mano, urlando contro un vetro, senza essere sentito. Lei scappa dalla chiesa, già sposata, e fugge con lui,” ha spiegato Fontana, illuminando i paralleli tra l’indimenticabile scena cinematografica e la critica che il suo romanzo muove ai sentimenti, al matrimonio e al tradimento.
La trama di Vieni dal buio personifica il dolore e la complessità dei rapporti umani, incarnandoli in personaggi che non si risparmiano né nelle parole né nei gesti. Fontana esplora la paura della responsabilità, il tradimento come forma di libertà (o condanna?), e l’attrazione magnetica che può distruggere o salvare.
LETTERATURA EROTICA, MA CON TESTA
Dimenticate la narrativa rosa con scene pruriginose piazzate a caso: qui siamo di fronte a un’opera che riesce a far convivere il corpo e l’intelletto. Le scene di sesso, che Teresa Ciabatti ha elogiato per la loro audacia e precisione, sono molto più di un semplice espediente erotico. Ogni gesto, ogni tocco e sussurro narrato da Mariagloria Fontana è carico di significato, e l’autrice sa bene come utilizzare l’erotismo per rivelare le vulnerabilità e le ossessioni dei suoi personaggi.
Per gli amanti dei romanzi che non si accontentano di mezze misure, Vieni dal buio è destinato a diventare un classico contemporaneo. Le pagine non solo sfidano il lettore a confrontarsi con le proprie convinzioni sui sentimenti e sulle convenzioni sociali, ma lo fanno con uno stile che è una carezza e uno schiaffo, tutto in un colpo solo.
LA SERATA ROMANA: TRA LETTERATURA E DESIDERIO
La presentazione alla Libreria Eli non è stata solo un evento culturale, ma un vero e proprio happening in cui la letteratura si è intrecciata con discussioni pungenti e un’atmosfera vibrante. I presenti si sono trovati a dibattere sui confini tra tradizione e trasgressione, spinti dalla maestria di Fontana nel raccontare l’amore, il sesso e la paura con una precisione quasi chirurgica.
In un’epoca in cui tanti autori preferiscono evitare i dettagli più carnali o lasciarli alla nostra immaginazione, Mariagloria Fontana ha deciso di affrontarli a testa alta. E non possiamo che ringraziarla per questo: per aver reso la letteratura italiana più calda, più audace e, finalmente, più viva. Se Vieni dal buio farà ancora discutere, sarà solo perché, nel buio, c’è ancora tanto da scoprire.