Terremoto Turchia, 5 mila morti. Allarme Oms per infezioni, un italiano disperso
Si riapre la questione delle sanzioni a Damasco: sarebbe un controsenso mantenerle mentre si inviano aiuti
“Finora, si stima che più di 4 mila persone siano rimaste uccise e più di 18.700 ferite” nel terremoto che ha colpito Turchia e Siria, “ma sappiamo tutti che questi numeri continueranno ad aumentare con l’evolversi della situazione. Naturalmente, ciò che questi numeri non ci dicono è il dolore e la perdita che stanno vivendo le famiglie in questo momento”.
Terremoto Turchia e Siria, quasi 5 mila vittime, l’allarme Oms
Famiglie che “hanno perso una madre, un padre, una figlia, un figlio sotto le macerie, o che non sanno se i loro cari sono vivi o morti. Ora è una corsa contro il tempo. Ogni minuto, ogni ora che passa, le possibilità di trovare sopravvissuti vivi diminuiscono”. A tracciare il quadro è stato il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Tedros Adhanom Ghebreyesus, intervenendo alla riunione dell’Executive Board dell’Organizzazione mondiale della sanità a Ginevra.
“I numeri non ci parlano della situazione di pericolo che ora affrontano molte famiglie, avendo perso tutto, costrette a dormire fuori in pieno inverno”, continua il Dg elencando le difficoltà che si stanno presentando e che andranno affrontate: “Continue scosse di assestamento, rigide condizioni invernali, danni a strade, alimentatori, comunicazioni e altre infrastrutture continuano a ostacolare l’accesso e altri sforzi di ricerca e soccorso”. E “siamo particolarmente preoccupati per le aree di cui non disponiamo ancora di informazioni. La mappatura dei danni è in corso, per capire dove dobbiamo focalizzare la nostra attenzione”.
Un italiano disperso
In particolare “in quei gruppi di popolazione vulnerabili, vediamo un alto livello dello stress mentale, dei bisogni di supporto psicosociale”, ha proseguito. “Occorre poi rafforzare i sistemi di allerta precoce per prevenire i focolai e per rispondere ai rischi di malattie infettive”. L’Oms Europa sta “operando a stretto contatto con i colleghi dell’ufficio regionale del Mediterraneo orientale e con i colleghi della sede centrale, perché non è solo la Turchia ad essere colpita, ma anche la Siria e alcuni altri Paesi vicini”, ha ricordato Rockenschaub.
Potrebbe esserci anche un cittadino italiano tra le vittime del terremoto che ha devastato l’Anatolia e il nord della Siria. Per ora non ci sono conferme ufficiali. L’uomo avrebbe avuto residenza in un albergo completamente distrutto dalle scosse. La Farnesina non riesce a mettersi in contatto con lui.
Terremoto Turchia e la questione sanzioni
Si moltiplicano le richieste, sai dai cittadini sia da esperti di geopolitica, di dirottare le risorse dalla guerra tra sfera Usa e Russia ai terremotati (visto che da anni si sceglie di non farlo per l’Abruzzo e Amatrice!).
Inoltre si rinforza la proposta di cancellare le sanzioni contro Damasco. La logica di guerra dei governanti occidentali ha portato ad usare le sanzioni come strumento di guerra, ma tenerle in essere in questo momento sarebbe un criminale accanimento contro la popolazione civile. Non ci si può dichiarare solidali con le vittime e poi voler mantenere in essere tali sanzioni; sarebbe un controsenso mantenere mentre si inviano aiuti
Inoltre la rimozione delle sanzioni apporterebbe dei significativi vantaggi economici per entrambe le parti, riaprendo anche un canale diplomatico.
Dunque le proposte che salgono da molti intellettuali e giornalisti sono quelle di destinare i fondi della guerra alle vittime del terremoto e di annullare le sanzioni.