The Italians. “Rilanciare il talento italiano”
A tu per tu con Costanza Balboni Cestelli founder di “The Italians”
Riportare i giovani talenti italiani nel nostro Paese: questa è la sfida lanciata da “The Italians”, think tank formato da giovani ricercatori sparsi in tre continenti e uniti dal desiderio di rilanciare il talento made in italy all’estero e di sensibilizzare le istituzioni sul fenomeno dell’emigrazione giovanile. The Italians nasce nel settembre 2013 con l’obiettivo di mettere insieme dei giovani ricercatori volontari per presentare delle proposte di legge in Parlamento su temi di rilevanza economica politica e sociale.
Si parla tanto, ma mai in maniera concreta, di “cervelli in fuga” e quindi del drammatico fenomeno dell’emigrazione dei giovani lavoratori qualificati e altamente qualificati. Qual è la risposta di The Italians?
The Italians nasce come un think tank di policy making. Si tratta di un progetto innovativo, caratterizzato da un’anima dinamica e interattiva. Un network per condividere esperienze e competenze e nello stesso tempo. L’obiettivo è quello di portare alla luce il problema dell’occupazione giovanile in Italia, cominciando da quella qualificata, ma non solo. Il problema è generazionale, si mandano le giovani eccellenze in giro per il mondo e non si fa nulla per valorizzare questo tesoro che è già esistente nel nostro Paese. La questione generazionale non si riduce alla semplice e noiosa diatriba fra vecchia e nuova generazione. Il problema è più profondo. Si è creata una platea sociale di giovani sovraistruiti e sottoccupati che, a causa dell'assenza di prospettive e opportunità in Italia, preferiscono cercare fortuna altrove, portando valore aggiunto altrove. E' proprio a partire da questi soggetti e dalle loro competenze che nasce quest’esperienza.
Si tratta di un progetto nuovo in Italia, dove in genere siamo abituati a vedere blog di opinione che nascono con altissima frequenza, ma pochi progetti di contenuto.
Infatti The Italians è proprio questo: un’occasione unica per interrogarsi sui problemi italiani con pragmatismo e metodo. Fornendo delle risposte con contenuti, lasciando da parte tutto ciò che è pura e semplice opinione non qualificata. Ci si pone l’obiettivo di trattare la questione generazionale senza sovrastrutture ideologiche, i ricercatori si pongono in una logica di terzietà rispetto alle ideologie, che siano queste quelle di massa o quelle di “nicchia”. Nessuna esclusiva e nessuna appartenenza lega pertanto l’attività di The Italians a nessuna forza politica, presente o assente nell’emiciclo parlamentare.
Quali sono i progetti per il futuro immediato di questo think tank?
L’obiettivo rimane sempre quello del trasferimento intergenerazionale, quindi la produzione di strumenti alla portata di tutti i politici, e non solo, che vorranno portare le nostre tematiche all’ordine del giorno nell’agenda politica italiana, non semplicemente a parole ma con i fatti, con le proposte di legge e con i decreti legislativi. I mezzi con cui vogliamo raggiungere questo scopo però stanno cambiando. The Italians infatti diventerà più social, più interattivo: stiamo strutturando un blog scritto da giovani italiani residenti all’estero, a breve ci sarà il lancio del nuovo sito internet, abbiamo già inaugurato e concluso un concorso per regalare un posto gratuito per il corso di geopolitica.info, quindi anche la nostra rete di interazioni sta diventando sempre più strutturata e fitta.