TikTok batte Google: la Generazione Z lascia il colosso statunitense e si affida al social network cinese
Sempre più ragazzi si affidano al social network cinese TikTok per le loro ricerche, preferendolo al colosso statunitense Google
Prabhakar Raghavan, un dirigente dell’azienda, ha riconosciuto durante una conferenza che, secondo studi interni, il 40% di questa generazione utilizza TikTok o Instagram per le ricerche, invece di Google o Maps, come riportato dal media specializzato TechCrunch.
La generazione Z, i nati tra la fine degli anni novanta e l’inizio degli anni 2000, rischia di mettere fine all’idea che Google sia ormai inarrivabile per le altre piattaforme. Sono sempre di più i ragazzi che preferiscono TikTok a Google come fonte di informazioni.
Complice un nuovo modo di approcciare al mondo e la necessità sempre più concreta di ricevere informazioni velocemente e con il minimo sforzo di comprensione, i ragazzi hanno iniziato a reperire informazioni sempre meno dai motori di ricerca e sempre di più dai social network visivi (TikTok, Instagram, Youtube, Twich).
La piattaforma cinese si basa su video brevi, al massimo uno o due minuti, di sicuro impatto e superficiali nel contenuto. Un riassunto di pochi secondi per spiegare qualsiasi tema. Un terreno fertile che anche la classe politica, sta imparano a usare per raggiungere tutti i giovani elettori che hanno da tempo lasciato giornali e televisione.
“El Pais” ha intervistato Fátima Martínez, consulente di marketing digitale e social media e autrice di “El libro de TikTok”, afferma che questa piattaforma ha rivoluzionato tutto assecondando il modo di vivere di una generazione che sta segnando la rottura con la precedente: “Penso che sia una generazione totalmente diversa da quelle precedenti. TikTok vi offre video di un minuto in cui vi raccontano a tutta velocità qualcosa che volete sapere. Per esempio, per quanto riguarda la ricerca di ristoranti, si può andare su Google e cercare quello che la gente pensa e vedere quattro foto, ma quello che fanno loro è andare su TikTok e guardare video di persone che sono nel ristorante, vedere cosa mangiano, come lo mangiano, se è bello o no… Questi giovani sono molto più abituati a tutto ciò che è visivo, e sono molto vaghi“, dice.
Nel mondo si stima ci siano circa 2 miliardi di giovani appartenenti alla generazione Z. Una grossa fetta di mercato per i nuovi colossi del web che si affacciano sul mercato e una grande sfida ai giganti del tech come Google per non perderli.
Ma il passaggio dalla ricerca classica alla ricerca di contenuti visivi sta prendendo piede in tutto il tessuto sociale contemporaneo, verso una società che abbraccia sempre di più un pensiero superficiale, veloce da reperire e destinato a essere dimenticato altrettanto in fretta.
Raggiunto dal quotidiano spagnolo, il professor Ubaldo Cuesta, docente di comunicazione all’Università Complutense di Madrid, conferma la teoria che non si tratti di un pensiero esclusivo dei giovani, ma più generale nel quale tutti noi siamo coinvolti, potremmo supporre che sempre più l’apprendimento visivo prenderà il sopravvento sulle altre forme, implicando il minore sforzo cognitivo necessario.