Tinto Brass boccia Cinquanta sfumature di grigio
“Ho letto il romanzo finché non mi ha stancato. Perché vedere il film?”. La bocciatura arriva anche dalle pornodive
Cinquanta sfumature di grigio, il film che punta a svelare, una sfumatura dopo l’altra, le trasgressioni di una simil Bridget Jones – giovane imbranata – e del suo ricco pigmalione dell’eros, a pochi giorni dall’arrivo nelle nostre sale cinematografiche, riceve già una drastica bocciatura.
A bocciare la pellicola, tratta dall’omonimo best-seller scritto nel 2011 da E.L. James – primo uscito della trilogia che vede succedergli anche “Cinquanta sfumature di nero” e “Cinquanta sfumature di rosso” – ci pensa Tinto Brass. Il guru della seduzione erotica nostrana, senza mezze misure – o sarebbe il caso di dire “sfumature” – ha dichiarato all’Huffington Post: “Ho letto il romanzo fino a quando non mi ha stufato. E’ una schifezza senza nessuna valenza letteraria. Sarei dovuto pure andare a vederlo?”. Brass reputa “inspiegabile” il sensazionalismo legato a questo film, “certo – ha commentato il regista – il sesso suscita sempre curiosità. Però quanto sesso c’è davvero? Penso che oggi solo la pornografia mediata dall’arte può avere una vera valenza erotica. L’erotismo è assolutamente inadeguato a raccontare la sessualità e il valore che ha nei rapporti tra uomo e donna”.
La schiera degli “addetti ai lavori” che non hanno apprezzato il film è ancora lunga. Nel video “Funny or Die” – già diventato virale – la parola passa alle pornodive. Secondo le tre donne, rigorosamente in déshabillé, le ragioni per boicottare la pellicola sarebbero addirittura cinque: non onora debitamente la sessualità in rosa, i dialoghi sarebbero “poco soddisfacenti”, la rete – gratuitamente – offre esempi ben più interessanti del filone “sottomissione”, le sequenze non sono esplicite. Il consiglio delle tre? Supportare il cinema indipendente per vedere qualcosa di più forte, altrimenti scegliere film che siano davvero intensi, cambiando decisamente genere. Nella lista dei must see, secondo le pin-up, da non perdere il già candidato all’Oscar “Boyhood”.
Insomma, il dato che sembra emergere dal parere degli “esperti” è univoco. I grandi assenti, in un film che tratta di sesso sfrenato e erotismo, sarebbero proprio il sesso sfrenato e l’erotismo. Il film è una truffa, spettatore avvisato.