Tivoli. Villa Adriana: rinvenuto un nuovo complesso adrianeo
“Scoperta straordinaria”, esulta la responsabile degli scavi Martini. Il direttore Bruciati: “Nuova pagina di conoscenza del sito”
Villa Adriana, il celebre sito Unesco situato a Tivoli, continua a regalare nuove scoperte, anche dopo quasi 2000 anni dalla sua costruzione. Durante una recente campagna di scavi, è emerso un complesso monumentale di epoca adrianea finora sconosciuto e riccamente decorato, nascosto sotto pochi centimetri di terra. Questo straordinario ritrovamento segna un nuovo capitolo nella comprensione di una delle meraviglie archeologiche più importanti dell’antichità.
Il nuovo complesso è di epoca adrianea
Il nuovo complesso, emerso durante i lavori di scavo presso il cosiddetto Anfiteatro di Villa Adriana, ha sorpreso gli archeologi. Situato ai piedi di Piazza d’Oro, l’imponente edificio costruito dall’imperatore Adriano per ospitare feste e banchetti, la struttura scoperta si estende per oltre 25 metri di lunghezza e 15 di larghezza. Si tratta di un’aula rettangolare circondata da otto stanze, aperte su un terrazzo sorretto da pilastri alti oltre tre metri.
Questo edificio, mai documentato prima, era stato in parte distrutto per fare spazio alla costruzione del presunto anfiteatro, la cui funzione originaria è tuttora oggetto di dibattito tra gli studiosi. Finora si pensava che questa struttura ellittica fosse una vasca per bagni o l’allevamento di pesci, ma gli ultimi scavi hanno rivelato che potrebbe trattarsi di un anfiteatro. Tuttavia, le macerie del complesso precedente non furono rimosse, ma riutilizzate per formare il piano del pavimento della nuova struttura, conservando così tracce preziose della storia precedente.
Oltre all’eccezionale architettura, lo scavo ha permesso di riportare alla luce straordinari elementi decorativi. I marmi e gli intonaci che rivestivano il complesso sono stati recuperati in condizioni eccellenti: marmi bianchi, porfido rosso, serpentino verde, e intonaci dai colori vivaci – giallo, rosso e verde – adornati con motivi ornamentali come nastri intrecciati, acanti e melograni. Questi dettagli decorativi offrono una finestra preziosa sull’opulenza e l’eleganza della Villa, voluta da Adriano come simbolo del suo potere e della sua visione architettonica.
Martini: “Scoperta straordinaria”
“La scoperta di questo edificio inedito è straordinaria,” ha dichiarato Berta Martini, direttrice del dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Urbino Carlo Bo, responsabile della campagna di scavi. “Nonostante i cinquecento anni di ricerche e scavi, Villa Adriana continua a rivelare nuovi segreti, aggiungendo complessità alla già intricata articolazione del sito.”
Oltre all’eccezionale architettura, lo scavo ha permesso di riportare alla luce straordinari elementi decorativi. I marmi e gli intonaci che rivestivano il complesso sono stati recuperati in condizioni eccellenti: marmi bianchi, porfido rosso, serpentino verde, e intonaci dai colori vivaci – giallo, rosso e verde – adornati con motivi ornamentali come nastri intrecciati, acanti e melograni. Questi dettagli decorativi offrono una finestra preziosa sull’opulenza e l’eleganza della Villa, voluta da Adriano come simbolo del suo potere e della sua visione architettonica.
Gli scavi, iniziati nel 2024 sotto la direzione del professor Fabio Giorgio Cavallero e con la concessione del Ministero della Cultura, sono solo l’ultimo tassello di un lungo percorso di studi che ha trasformato Villa Adriana in un cantiere archeologico vivente. L’idea che l’imperatore Adriano, noto per la sua passione per l’architettura e la cultura classica, abbia voluto costruire un complesso tanto articolato e variegato continua a stupire gli esperti. Villa Adriana, concepita come una delle più imponenti residenze imperiali, rappresentava un microcosmo del vasto impero romano, con influenze provenienti da tutte le regioni sotto il controllo di Roma.
Il patrimonio archeologico si arricchisce
“La villa di Adriano è oggi più che mai un attivo cantiere di studi,” ha affermato Andrea Bruciati, direttore dell’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este. “La scoperta dell’équipe dell’Università di Urbino aggiunge una nuova pagina alla conoscenza del sito, confermando l’importanza di continuare a esplorare e valorizzare questo straordinario palinsesto storico.”
L’eccezionalità del sito di Villa Adriana non risiede solo nelle dimensioni o nella ricchezza delle sue strutture, ma anche nella continua capacità di offrire nuove prospettive sulla storia dell’architettura romana. La recente scoperta contribuisce a ridisegnare la mappa della villa, aggiungendo nuovi tasselli al mosaico di costruzioni che riflettono la visione artistica e politica di uno degli imperatori più illuminati della storia di Roma.
Oltre al valore scientifico della scoperta, questa nuova campagna di scavi sottolinea l’importanza della valorizzazione e della gestione del patrimonio archeologico di Villa Adriana. L’obiettivo, come sottolineato da Andrea Bruciati, è di continuare a rendere fruibile al pubblico il patrimonio archeologico, garantendo allo stesso tempo la tutela e la conservazione di un sito così fragile e complesso. In questo contesto, la collaborazione con università e istituti di ricerca si dimostra fondamentale per sviluppare nuove strategie di gestione e promozione culturale.