Roma, Tor Pagnotta: Atac nel pantano dentro una buca appena fuori dal deposito
Via Mario Carucci, zona Laurentina, la strada è quella che porta proprio al deposito degli autobus
Raramente accade come questa mattina che si materializzi un concetto metaforico in un evento reale. Accade così che, una povera vettura in uscita dal deposito di Tor Pagnotta, resti impantanata in una buca del manto stradale di dimensioni da record. Via Mario Carucci, zona Laurentina, la strada è quella che porta proprio al deposito degli autobus, una strada che ad ogni temporale sembra subire un bombardamento, stavolta la buca ha raggiunto dimensioni tali da risucchiare un autobus che non riusciva più ad uscirne. Si offenderà l’assessora Gatta, stanca di sentir parlare delle buche di Roma, si offenderà anche il Comune di Roma dove sostengono quanto ormai siano note le voragini e quindi dovrebbero essere evitate, ma la grandezza e la posizione sotto curva la rendeva invisibile e inevitabile. La metafora diventa realtà, la vettura impantanata potrebbe divenire l’immagine simbolo dell’azienda di trasporto del Comune di Roma, un’azienda ormai ferma con le 4 frecce da tempo.
Gli annunci di salvataggio, a seguito del concordato preventivo, sbandierati giustamente dal Campidoglio, si scontrano con una realtà dura e sotto gli occhi di tutti. L’Atac è ferma in tutti i sensi, le metropolitane versano in condizioni pietose anche se la Sindaca con cadenza annuale annuncia l’arrivo di 425 mln di investimenti. Gli autobus superstiti circolano ormai come zombie per le strade della capitale, indeboliti da anni di duro lavoro, senza ormai neanche più la soddisfazione di un meritato tagliando ed un cambio dell’olio, visto che non se ne vede l’ombra nei magazzini, così da arenarsi sempre più spesso nel cimitero degli elefanti con il motore esausto. Si offenderanno l’assessora Meleo e il buon Enrico Stefàno, ma agli annunci di arrivo degli autobus nuovi non credono più nemmeno i più ferventi sostenitori, magari per uscire dal pantano serviranno dei gommoni, chissà…