Torna la ghigliottina…Rabbrividiamo!
di Massimo Persotti
La ghigliottina è tornata, aiuto! Basta leggere alcuni titoli dei quotidiani stamane. "Boldrini usa la ghigliottina alla Camera" (Repubblica); "E Boldrini alla fine applica la ghigliottina" (La Stampa); "Boldrini 'ghigliottina' M5S occupa Montecitorio (Il Fatto Quotidiano) … tanto per citarne alcuni. Ma davvero in Italia è tornata la ghigliottina?
Facciamo chiarezza e ammettiamo subito che l'uso del termine è assai infelice perché richiama una pratica barbara ad una vicenda politica. Ma lungi dall'averla introdotta nel nostro Paese, ci mancherebbe! Come tutti probabilmente sanno, la parola ghigliottina deriva dal medico francese Joseph-Ignace Guillotin che nel lontano 1789, in piena Rivoluzione francese, propose all'Assemblea costituente un nuovo metodo di punizione, più 'democratico' e 'indolore'. Almeno, tale venne all'epoca considerato. Una spinta quasi 'filantropica' e 'egualitaria' nei confronti di chi era stato condannato a morte. "Signori, con la mia macchina vi farò saltare la testa in un batter d'occhio e non soffrirete affatto!", spiegò Guillotin all'Assemblea. Tre anni dopo, la sua creatura, la ghigliottina venne adottata: prima per punire piccoli e grandi criminali, poi per sopprimere anche i nemici (veri o presunti) della Rivoluzione. Vittima illustre, la regina di Francia Maria Antonietta. Vittime complessive: una cifra che va tra le 15 e le 25mila persone. Fino al 1977, quando Hamida Djandoubi salì all'onore delle cronache perché ultimo condannato messo a morte con la ghigliottina.
Sentir parlare, quindi, di ghigliottina, rievoca macabre immagini e associare il termine ad una procedura parlamentare fa rabbrividire. Questa almeno è stata la prima sensazione quando, alle 19,44 di ieri l'agenzia Ansa batteva questa notizia: Imu-Bankitalia/Camera,Boldrini decide "ghigliottina".
Qualcuno usa anche il termine 'tagliola' ma tecnicamente, è proprio di ghigliottina che stiamo parlando che, regolamenti alla mano, esiste ed è pienamente normata al Senato. Spiega Simone Baldelli, vice presidente della Camera: "Quella di cui si parla per il decreto Imu-Bankitalia non è la 'tagliola', bensì la 'ghigliottina', uno strumento diverso introdotto nella XIII legislatura da Violante". E aggiunge che c'è chi "confonde queste due ferraglie taglienti, ma si tratta di due strumenti parlamentari diversi. La tagliola serve a ridurre il numero degli emendamenti, mentre la ghigliottina serve a porre ai voti un decreto quando esso sta per scadere, come nel caso del decreto Imu-Bankitalia.
Proprio così: ghigliottinare gli interventi e andare subito al voto. Già perché con il decreto IMU-Bankitalia in scadenza alla mezzanotte, se ciascuno avesse parlato per i dieci minuti a disposizione, ci sarebbero volute quasi 29 ore per arrivare al voto. Troppo tardi per la conversione.
Per la presidente della Camera, Laura Boldrini, ieri una giornata storica e pesante. Non solo bersaglio delle violenti critiche del Movimento 5 Stelle che contavano sull'ostruzionismo in aula per far saltare il decreto. Boldrini, infatti, resterà agli annali dei lavori parlamentari per aver applicato, per la prima volta nella storia, la ghigliottina. "L'istituto – ha scritto Angelo Summa sul sito di Diritto Giuffé – ha retto alla prova dei fatti: la 'ghigliottina' fa paura. Nella gran parte dei casi dopo 'il preannuncio dell'intenzione del presidente' di applicarla è cessato l'ostruzionismo e il decreto è stato convertito nei modi ordinari. Finora, insomma, l'effetto deterrenza ha funzionato". Finora. Oggi, però, Laura Boldrini ha scritto – volente o nolente – una nuova pagina del Parlamento. E che su questa nuova pagina sventoli il termine 'ghigliottina' non è – almeno dal punto di vista linguistico – un gran risultato.