Torna Wanna Marchi: una nuova trasmissione per lei come occasione di riscatto
Il carcere l’ha fatto, il suo debito l’ha pagato. Ma adesso non buttiamo via un talento come quello di Wanna Marchi. Sarebbe un peccato
Scalpore per l’intervista della inaffondabile Wanna Marchi da Giletti: “Vivo con 600 euro al mese, sono una pensionata”. Polemiche al calor bianco su questa apparizione e sulla dichiarazione, del resto è comprensibile. Come altri della mia generazione ricordo bene le sue apparizioni televisive e conosco molte persone che, affascinate dalla sua straripante personalità catodica, avevano comprato le alghe e le pozioni dimagranti che pubblicizzava strillando.
Wanna Marchi e il Mago Do Nascimento
Questo succedeva nel primo periodo televisivo, quando si poteva parlare al massimo di abuso della credulità popolare. Reato che, ammesso che esista ancora, non credo comporti pene rilevanti. Molto più grave il suo secondo periodo in cui, con la complicità del famoso Mago Do Nascimento e l’inquietante figliola Stefania, abbindolava la gente per telefono con incantesimi e malocchi per estorcere denaro, minacciando flagelli e macumbe.
Il tutto svelato da “Striscia la notizia”, uno dei pochi telegiornali che siano rimasti in Italia. Scandalo, processi e condanne, con il mago brasileiro che, tenendo fede alle sue capacità paranormali, si è prudentemente dematerializzato per riapparire forse in qualche favela sotto falso nome. E poi il carcere, le estrosità della figlia che addirittura voleva entrare nel porno nientemeno che con Rocco Siffredi, e alla fine la semilibertà lavorando in un bar.
Le storie maledette
Un tragitto difficile per una donna che, nonostante tutto, non ha perso grinta e smalto. Illuminante l’intervista che diede a “Storie maledette”, un programma di qualche anno fa. La vita difficile, il matrimonio sbagliato, una figlia cresciuta da sola e poi la scoperta del suo talento televisivo. Un cameraman raccontò che, alla fine di una trasmissione su una rete privata in cui lei imperversava con i suoi “D’accordo?”, molti di quelli della troupe comprarono le sue alghe.
Sapevano bene che non avrebbero perso un etto, ma le comprarono lo stesso. Alla domanda dell’intervistatrice “Ma le sue alghe fanno dimagrire?” , la Wanna con il suo sorriso sornione rispose; “Perché i prodotti degli altri fanno dimagrire?“. Difficile dargli torto. Certo non basta per una assoluzione, ma a noi non interessa fare i giudici, noi vogliamo capire. In un paese in cui la religione si intreccia inestricabilmente con la superstizione, non deve suscitare meraviglia che le stregonerie televisive consentano di estorcere migliaia di euro.
Ai tribunali spetta colpire i tele delinquenti, a noi interessa capire come questo possa succedere. Sull’aspetto esoterico non entro nel merito. Ma sul carisma di Wanna Marchi credo non ci possano essere discussioni: quella donna ha qualcosa che gli altri non hanno, è un animale televisivo come pochi, è la prima a credere a quello che pubblicizza e riesce a farci credere anche gli altri.
Un talento che nn va sprecato quello di Wanna Marchi
E’ un fenomeno strano: inconsciamente si compra quello che vende per fargli piacere, per fare un omaggio alla sua simpatia, alla sua forza di suggestione, per premiare la sua voglia di convincerci. Ci vorrebbe uno psichiatra per spiegarlo bene e noi non lo siamo. Ma altri motivi non ne vedo. Però a una cosa credo: un talento così non deve andare sprecato. Inventate una trasmissione per lei, un format televisivo per fare solidarietà, beneficenza, aiutare disabili, chi ha bisogno, famiglie in difficoltà, raccogliere fondi per gente dimenticata da questa società.
Siamo sicuri che sarebbe un successo, prendiamo il dono che ha questa donna di affascinare dallo schermo e volgiamolo al bene. E’ probabile che lei sarebbe la prima a mettersi al servizio di una causa giusta, diamogli un’occasione di riscatto, sono sicuro che non fallirebbe. Conosciamo l’Italia: prima la gente la guarderebbe per curiosità, ma poi il suo fascino avrebbe la meglio e certamente porterebbe dei risultati.
E non si dica che sarebbe televisione spazzatura, perché dopo il Grande fratello un programma così profumerebbe come acqua di colonia. Ci sarà sicuramente nel mondo un format TV da copiare e da affidarle, basta cercarlo. Il carcere l’ha fatto, il suo debito l’ha pagato. Ma adesso non buttiamo via un talento come quello di Wanna Marchi. Sarebbe un peccato.
Alberto Garavello