Roma, tornano le luci al Foro Romano: spettacolo nel cuore della città
Si ricorderà a lungo il 21 aprile 2016, 2769esimo Natale di Roma. Dal tramonto all’alba, il cuore antico di Roma sarà visibile a tutti
La luce bianca e calda torna a illuminare l’arco di Settimio Severo, tre anni dopo la sua ultima apparizione, in un trionfo di rilievi, fregi e scene di guerra.
Ma questa volta, proprio di fronte al monumento che celebrava le vittorie del grande imperatore romano nato a Leptis Magna, dall’altra parte della via Sacra, ecco che risplende anche la facciata dell’arco di Tito. Un fascio di luce color oro avvolge dal basso la Curia, l’antica sede del Senato repubblicano e imperiale.
Si accendono le arcate della maestosa basilica di Massenzio. Mentre proprio sotto il Campidoglio coni di luce bianchissima esaltano i capitelli sulle colonne del tempio di Saturno. Si ricorderà di sicuro a lungo il 21 aprile 2016, 2769esimo Natale di Roma e giorno dell’accensione dell’illuminazione notturna del Foro Romano.
Le luci avvolgeranno decine di monumenti: La basilica di Massenzio, quella di Aemilia e Julia, la Casa delle Vestali, la piazza del Foro, la Curia, i templi di Saturno, di Antonino e Faustina, il tempio di Cesare, quello dei Dioscuri, l’arco di Tito, la colonna di Foca, quello di Settimio Severo e la chiesa di Santa Maria Antiqua. Dal 21 in poi, dal tramonto all’alba, il cuore antico di Roma sarà visibile a tutti, mentre dal 22 aprile fino al 28 inizieranno le visite guidate notturne.
A rendere possibile la nuova illuminazione, che pareggia il conto con quella accesa l’anno scorso ai Fori Imperiali e firmata da Vittorio Storaro, sono 450 nuovi faretti al led, e 6.000 metri di cavi, con un consumo energetico di circa il 60% in meno rispetto alle precedenti illuminazioni (18 kilowatt contro i 65 del precedente impianto del 2011).
Il disegno delle luci prevede tonalità compresa tra i 2.200 e i 3.800 K. La nuova illuminazione del Foro romano è stata promossa dalla Soprintendenza in collaborazione con Electa e il contributo di Acea che ha realizzato l’impianto e impegnato 3800 ore di lavoro degli architetti della luce e dei suoi tecnici.