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Torpignattara, la sala adibita a moschea torna al Municipio

Un ampio reportage descrive la situazione all’interno della moschea fai-da-te

Torpignattara, Roma Sud, dove – ieri mattina – Alì Ambar, cinquantunenne commerciante bengalese e responsabile dell’«associazione culturale islamica Jame Masjd», ha restituito a Giammarco Palmieri, presidente del V municipio, le chiavi dell’ex sala consiliare del  V municipio adibita a moschea fai-da-te. A dare la prima segnalazione è stato il quotidiano Libero, domenica scorsa.

Nell'ampio reportage di denuncia viene descritto uno spaccato surreale e pericoloso dove, nell'aula con “il ritratto del presidente Giorgio Napolitano e i drappi della Repubblica italiana e del Comune”, i bambini venivano “indottrinati con i versetti del Corano” e si pregava Allah senza rispettare nemmeno le norme di sicurezza”  –  scrive su Libero.it Giacomo Amadori.

La sala, per stessa ammissione del suo gestore Ambar frequentata “da parte di fondamentalisti”, era stata regolarmente assegnata ad agosto dal minisindaco PD Palmieri. «Se sono pentito di quella scelta?» riflette Palmieri con Libero. «No. In un altro periodo dell’anno non sarebbe stato possibile offrire quello spazio, ma ad agosto sì. In ogni caso adesso tornerà a disposizione del quartiere». 

L’auspicio è che stavolta, in un quartiere dove sono già presenti numerose moschee, spazi pubblici come questa sala possano ospitare, garantite sicurezza e salubrità, realtà maggiormente inclusive.

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