Tragedia nel beneventano. 19enne tenta il suicidio dopo il rimprovero del padre
19enne tenta il suicidio dopo il rimprovero del padre
Ieri, 24 ottobre, alle prime luci dell’alba le sirene del 118 hanno trasportato con la massima urgenza un 19enne, originario di San Salvatore Telesino in provincia di Benevento, presso l’ospedale del capoluogo di provincia.
La tragedia è avvenuta intorno alle ore 4 del mattino, successivamente al rientro a casa del ragazzo dopo una serata passata fuori con gli amici nella vicina cittadina di Telese Terme. Ad aspettarlo alzato è stato il padre che, preoccupato per l’orario tardo, ha provveduto a richiamarlo.
La reazione del ragazzo però è stata inaspettata. Infatti, dopo il rimprovero e il rientro in camera, si è munito di pistola e ha premuto il grilletto, sparandosi un colpo alla testa.
Le condizioni di salute sembrerebbero molto gravi, i medici che sono intervenuti per primi hanno cercato di stabilizzarlo, ma a causa delle sue condizioni hanno deciso di trasferirlo in eliambulanza all’ospedale del Mare di Napoli.
Sull’accaduto indagano i carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita, che hanno immediatamente sequestrato l’arma legalmente detenuta dal padre del ragazzo. I militari hanno interrogato i genitori per ricostruire le ultime ore del ragazzo per individuare possibili ragioni del gesto. Non si escludono forti tensioni familiari, che possono aver indotto il ragazzo al tentare il suicidio.
Giovani suicidi in Italia
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, a livello globale, il suicidio è la seconda causa di morte – dopo gli incidenti stradali – tra gli under 30. Da un rapporto dell’Istat sono circa 4mila i suicidi registrati in Italia, di questi il 5% ha come vittime i ragazzi sotto i 24 anni, ossia ben 200 casi l’anno.
Dai dati forniti dall’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, dal 2011 i casi di suicidio tra i giovani sarebbero aumentati in maniera esponenziale. Infatti, dal 2011 ad oggi i suicidi sono passati da circa 10 casi a più di 200 l’anno. Le vittime coinvolte sono generalmente ragazzi sotto i 24 anni, arrivando perfino a bambini di 10 e 11 anni.
I numeri esorbitanti sono indicatori di una vera e propria emergenza sociale. Le cause principali, tra i vari casi, sono molteplici e dai meccanismi complicati: dal bullismo e cyberbullismo all’ossessione della perfezione, dal fallimento scolastico alla depressione.
Il più delle volte però rimangono incertezze anche le ragioni del gesto, impedendo così di far luce sui fatti.