Tragedia a Ostiense: 17enne muore dopo lo schianto in scooter contro un muro
Un giovane di 17 anni, ha perso la vita in un incidente stradale mentre era alla guida di uno scooter rubato
Ostiense, un quartiere che solitamente vive dell’energia e della frenesia tipica della capitale, è stato teatro di una tragedia lunedì scorso, intorno alle 18. Un giovane di 17 anni, Edoardo Clementi, ha perso la vita in un incidente stradale mentre si trovava alla guida di uno scooter Honda SH, poi risultato rubato. Il dramma si è consumato rapidamente, lasciando dietro di sé interrogativi e sgomento in una comunità già colpita da altre vicende legate alla criminalità e all’incoscienza giovanile.
La dinamica dei fatti: la fuga e lo schianto
Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, la sequenza degli eventi appare chiara, ma la loro drammaticità lascia poco spazio alla consolazione. Edoardo, studente senza precedenti penali, era in compagnia di un coetaneo in via Riva Ostiense, all’altezza del Ponte dell’Industria, noto ai romani come “ponte di ferro”. Una zona attraversata quotidianamente da pendolari e famiglie, che lunedì si è trasformata nello scenario di un tragico epilogo.
Alla vista di una pattuglia dei Carabinieri, il 17enne ha reagito impulsivamente. È salito sullo scooter, senza casco, mentre l’amico ha tentato di nascondersi nella vegetazione circostante, lasciando cadere il casco per terra. Un gesto che sembra quasi simbolico, una separazione dalla prudenza, un attimo di incoscienza che ha spinto Edoardo a lanciarsi in una corsa disperata lungo la via che costeggia il Tevere, in direzione del noto “ponte di ferro”. Pochi istanti dopo, la tragedia: il giovane ha perso il controllo dello scooter e si è schiantato violentemente contro il muro di cinta della caserma dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco.
I soccorsi e la morte al San Camillo
Immediati i soccorsi: Edoardo è stato trasportato d’urgenza all’ospedale San Camillo, dove i medici hanno fatto il possibile per salvarlo. Purtroppo, poco dopo l’arrivo al pronto soccorso, il giovane è deceduto a causa delle gravi ferite riportate nello schianto. La salma è stata riconsegnata ai familiari, lasciando una famiglia spezzata dal dolore e una comunità intera a interrogarsi sul perché di un simile tragico destino.
L’indagine e le prime ricostruzioni
La polizia locale dell’VIII Gruppo Tintoretto, coordinata dal pm Antonino Di Maio, ha avviato immediatamente i rilievi per accertare la dinamica dell’incidente. Le prime immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona non lasciano spazio a dubbi: Edoardo si è schiantato autonomamente contro il muro, senza che ci sia stato alcun intervento esterno a causare l’incidente. Nonostante la chiarezza delle immagini, il dolore per questa morte improvvisa rimane indelebile.
Lo scooter su cui viaggiava il giovane era stato segnalato come rubato pochi giorni prima, il 29 settembre. Un dettaglio che getta ombre su questa vicenda, facendo emergere il disagio che può aver accompagnato Edoardo nelle sue ultime giornate. Non è stata disposta l’autopsia, probabilmente perché le cause della morte appaiono già chiaramente legate alle ferite riportate nello scontro.
Le riflessioni dopo la tragedia
La morte di Edoardo solleva domande urgenti. Ostiense, come tanti altri quartieri di Roma, è spesso teatro di episodi di microcriminalità e del disagio giovanile. La presenza di uno scooter rubato, la fuga alla vista delle forze dell’ordine, l’incoscienza di mettersi alla guida senza casco: tutti segnali di un malessere che, purtroppo, si è concluso nel modo più tragico. Edoardo non aveva precedenti, era uno studente, eppure qualcosa lo ha spinto in quella corsa contro il destino.
Roma è una città complessa, piena di contraddizioni. E mentre le autorità proseguiranno nel loro lavoro per chiarire ogni dettaglio della vicenda, resta il dolore di una vita spezzata troppo presto, con un futuro che non si realizzerà mai. Le istituzioni e la società civile sono chiamate a riflettere su come prevenire tragedie simili, su come intervenire prima che l’incoscienza giovanile si trasformi in un dramma irreparabile.