Tram a Roma: da lunedì 2 Dicembre tornano in servizio le linee 2, 3 e 8
Il ritorno alla normalità non sarà definitivo, perché, per le linee 5, 14 e 19, i tram non torneranno in servizio prima del 20 gennaio 2025
Dal 2 dicembre i tram tornano a percorrere le linee 2, 3 e 8, slittano invece al 20 gennaio 2025 i lavori necessari per riattivare le linee 5, 14 e 19, a causa della prosecuzione dei cantieri sulla Tangenziale Est. Una ripresa graduale che, seppur parziale, segna un primo passo verso il ripristino della rete tramviaria capitolina.
Per i tram a Roma un ritorno sui binari, ma non ancora completo
Il ritorno alla normalità non sarà definitivo, perché, per le linee 5, 14 e 19, i tram non torneranno in servizio prima del 20 gennaio 2025 per il protrarsi dei lavori sulla Tangenziale Est, che interferiscono con il servizio lungo l’asse della Prenestina.
Le linee che ripartono
Ecco cosa cambia per i viaggiatori:
- Linea 2: ritorno alla normalità tra piazza Mancini e piazzale Flaminio, a servizio dell’area del Foro Italico e del quartiere Flaminio;
- Linea 3: collegamento ripristinato tra Valle Giulia e piazzale Ostiense, passando per snodi cruciali come Porta Maggiore;
- Linea 8: riapertura lungo il percorso tra Casaletto e piazza Venezia, cuore pulsante del centro storico.
Le linee ancora sospese
Per chi utilizza le linee 5, 14 e 19, invece, il ritorno del tram è rimandato, infatti, fino al 19 gennaio 2025 resteranno attive le sostituzioni con autobus:
- Linea 5BUS: collega Porta Maggiore a Gerani;
- Linea 14BUS: effettua lo stesso percorso della linea 5;
- Linea 19BUS: operativa tra Risorgimento e Porta Maggiore.
Queste soluzioni alternative garantiranno un minimo di continuità nei collegamenti, ma non sempre offrono gli stessi tempi di percorrenza e la stessa capacità del servizio tramviario.
Le ragioni del ritardo
Secondo quanto dichiarato dall’amministrazione, i lavori su Porta Maggiore sono stati rallentati dalla necessità di interventi complessi sulla Tangenziale Est, l’area, infatti, è uno snodo nevralgico per la mobilità romana e richiede interventi strutturali per migliorare la sicurezza e la funzionalità dell’infrastruttura.
Questi lavori hanno reso impossibile la circolazione dei tram lungo l’asse Prenestina-Labicano, determinando un allungamento dei tempi.
Un primo passo verso il ripristino totale
Nonostante il ritardo, la riattivazione delle linee 2, 3 e 8 rappresenta un primo segnale positivo, i tram sono una componente fondamentale della mobilità sostenibile in città, capaci di trasportare un alto numero di passeggeri con un impatto ambientale ridotto rispetto ad altre modalità.
Roma punta a un futuro in cui il trasporto pubblico sia più efficiente, capillare e accessibile, la sfida, tuttavia, resta complessa: tra cantieri, ritardi e risorse limitate, la strada da percorrere è ancora lunga.
Nuovi tram per Roma: quando saranno consegnati?
Entro fine 2025 i primi nuovi tram CAF arriveranno sui binari della Capitale, segnando l’inizio di un atteso rinnovamento. Ma tra cronoprogrammi, collaudi e vecchie glorie come le Stanga ancora in circolazione, cosa ci aspetta davvero per il futuro del trasporto pubblico romano?
Il futuro del trasporto su rotaia a Roma
Roma è in attesa del rinnovo del suo parco tramviario: grazie a una maxi gara da 457,8 milioni di euro avviata nel gennaio 2023, Atac sta lavorando all’acquisto di 121 nuovi tram che sostituiranno le storiche vetture Stanga e Socimi e supporteranno l’attivazione delle nuove linee tramviarie, la Togliatti, la Tor Vergata – Tiburtina e la TVA.
Dopo l’aggiudicazione della gara alla CAF, già fornitrice di alcuni treni della metropolitana, il processo di approvvigionamento sta entrando nel vivo, lo scorso mese di ottobre è stato firmato il secondo contratto applicativo, che porta a 60 il numero complessivo di tram ordinati, coprendo il 50% dell’accordo quadro.
Ma quando vedremo i primi tram in servizio?
Il cronoprogramma aggiornato prevede che il primo veicolo venga consegnato entro giugno 2025, tuttavia, tra consegna e collaudo, sarà necessario attendere fino a dicembre 2025 per vederlo operativo.
Un percorso a ostacoli
Il primo contratto applicativo prevede 40 tram, con tempi di consegna strettamente vincolati:
- Primo tram: consegna entro 18 mesi dalla firma del contratto (giugno 2025) e collaudo entro 6 mesi.
- Secondo tram: consegna entro 4 mesi dall’arrivo del primo e collaudo entro 3 mesi.
- Successivi 38 tram: cadenza di 2 veicoli al mese, con collaudi rapidi di un mese ciascuno.
Se tutto procederà senza intoppi, entro il 2027 i primi 40 tram saranno pienamente operativi, tuttavia, l’entrata in funzione della linea Togliatti a giugno 2026 assorbirà metà della fornitura iniziale, lasciando pochi veicoli disponibili per le tratte già esistenti.
E le vecchie Stanga?
Nonostante l’arrivo dei nuovi tram, i veterani Stanga e Socimi continueranno a viaggiare almeno fino al 2028, questo perché la sostituzione totale richiede non solo l’arrivo dei nuovi mezzi, ma anche un adeguamento delle infrastrutture e una maggiore disponibilità finanziaria.
Sebbene il piano di rinnovamento sia ambizioso, il condizionale rimane d’obbligo, i tempi potrebbero variare a seconda delle prestazioni della CAF nella produzione e dei risultati dei collaudi, inoltre, la pressione esercitata dalla crescente domanda di trasporto pubblico potrebbe portare a soluzioni temporanee, come il mantenimento delle vecchie vetture per un periodo più lungo del previsto.
Rimane comunque il fatto, cosa che abbiamo avuto modo di ribadire molte volte, che il progetto offra una speranza concreta per il ritorno del tram a Roma, dopo 60 anni di oblio.
Tramvia Termini-Tor Vergata: al via la verifica del progetto definitivo
Un altro passo verso la realizzazione della tramvia Termini-Tor Vergata, una delle infrastrutture più attese che migliorerà la mobilità urbana. L’Agenzia Roma Servizi per la Mobilità ha avviato la verifica del progetto definitivo, un passaggio cruciale che precede la gara d’appalto. Il nuovo metrotram consentirà di collegare il centro città con il polo universitario e ospedaliero di Tor Vergata, favorendo spostamenti più rapidi e sostenibili.
La tramvia Termini-Tor Vergata, destinata a collegare il cuore della città con l’area universitaria e ospedaliera di Tor Vergata fa un altro passo avanti, il progetto, noto anche come metrotramvia G, ha raggiunto una tappa fondamentale con l’avvio della verifica del progetto definitivo da parte di Roma Servizi per la Mobilità. Si tratta di un passaggio importante per garantire che tutti gli elementi tecnici e normativi siano in linea con le aspettative prima di aprire la gara d’appalto.
Con un tracciato che attraverserà il quartiere Centocelle, la linea offrirà una soluzione pratica e a basso impatto ambientale per chi si sposta quotidianamente tra il centro e la periferia est di Roma, oltre alla tramvia, nel progetto è prevista anche la realizzazione del deposito Centocelle Est, che sarà essenziale per la manutenzione e gestione dei convogli.
Cosa prevede il processo di verifica
Il compito di RSM non si limita alla supervisione del progetto: l’agenzia deve garantire che ogni dettaglio sia conforme alle normative e alle esigenze tecniche, la verifica sarà eseguita a partire dalle cartografie e dagli elaborati forniti a seguito del PAUR (Provvedimento Autorizzativo Unico Regionale).
Proprio il PAUR, la cui seconda conferenza dei servizi si è svolta recentemente, è un passaggio autorizzativo indispensabile per procedere, il completamento di questo step è previsto per il 18 dicembre 2024.
Il team tecnico incaricato della verifica sarà composto da esperti in molteplici settori: ingegneri specializzati in infrastrutture e trasporti, geologi, archeologi, specialisti in progettazione ambientale, tecnici antincendio e di acustica.
Un ruolo chiave sarà ricoperto anche dagli esperti in Building Information Modeling (BIM), una tecnologia che permette di gestire digitalmente tutti gli aspetti di un’infrastruttura.
Il lavoro sarà scandito da scadenze rigide: dopo l’autorizzazione definitiva della Regione Lazio, il gruppo di verifica avrà 30 giorni consecutivi per completare le sue analisi, un rapporto intermedio dovrà essere consegnato entro i primi 20 giorni per permettere eventuali integrazioni progettuali.
Perché la verifica è importante
La fase di verifica rappresenta un momento critico per ogni grande opera pubblica, da questa dipende l’efficacia della gara d’appalto e, soprattutto, la qualità finale dell’infrastruttura. In questo caso, il processo sarà particolarmente scrupoloso: l’offerta tecnica avrà un peso predominante (80 punti su 100) nella valutazione delle candidature, questo significa che il focus sarà centrato sulla qualità delle soluzioni proposte, più che sul prezzo.
Con una base d’asta di 468.700 euro, il costo della verifica è un investimento necessario per garantire che il progetto rispetti criteri di sostenibilità, sicurezza e funzionalità, questa attenzione ai dettagli è essenziale per un’opera di tale portata, che dovrà integrarsi armoniosamente nel tessuto urbano di Roma e rispondere alle esigenze di migliaia di utenti quotidiani.
Cosa aspettarsi dal futuro
La tramvia Termini-Tor Vergata rappresenta solo uno dei progetti di potenziamento del trasporto pubblico romano, ma è certamente uno dei più simbolici, perché non solo collegherà due poli strategici della città, ma lo farà attraverso un sistema di trasporto moderno, volto a ridurre l’impatto ambientale e favorire una mobilità più inclusiva.
Per i romani, abituati a convivere con problemi cronici di traffico e ritardi nei trasporti pubblici, questa infrastruttura potrebbe segnare una svolta, tuttavia, il successo del progetto dipenderà dalla capacità delle istituzioni di rispettare i tempi e di garantire standard elevati nella sua realizzazione.
Odissea Quotidiana seguirà da vicino gli sviluppi di questo e di altri progetti, e per conoscere gli aggiornamenti sul trasporto pubblico della città, visitate il nostro blog. Troverete notizie, approfondimenti e il calendario aggiornato delle chiusure.
A cura di Andrea Castano – Odissea Quotidiana