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Trascrizione matrimoni gay, non valido annullamento del Prefetto

Il TAR del Lazio stabilisce che Viminale e Prefetture non possono intervenire direttamente annullando la trascrizione

PAROLA AL TAR. Il TAR del Lazio si è pronunciato in merito ai ricorsi aventi ad oggetto i provvedimenti con cui il Prefetto di Roma ha annullato le trascrizioni nel registro delle unioni civili dei matrimoni contratti all’estero da parte di 16 coppie omosessuali – trascrizione avvenuta lo scorso 18 ottobre – e la relativa circolare del Ministro dell’Interno del 7 ottobre 2014.

“L’attuale disciplina nazionale non consente di celebrare matrimoni tra persone dello stesso sesso” e di conseguenza, “matrimoni del genere non sono trascrivibili nei registri dello stato civile”. È questo l’assunto da cui parte il TAR del Lazio. Tuttavia, la Sezione I Ter, accogliendo i ricorsi, sostiene che “l’annullamento di trascrizioni nel registro dello stato civile di matrimoni contratti da persone dello stesso sesso, celebrati all’estero, può essere disposto solo dall’Autorità giudiziaria ordinaria”.

Pertanto, “il Ministero dell’Interno e le Prefetture non hanno il potere di intervenire direttamente, annullando le trascrizioni nel registro dello stato civile di matrimoni contratti da persone dello stesso sesso, celebrati all’estero”.  Nel decidere, si legge nella nota, “il giudice amministrativo ha eseguito una ricognizione della normativa comunitaria e nazionale e della giurisprudenza costituzionale e di legittimità”.

IL COMMENTO. “Per me non è assolutamente una sorpresa, non credo ci sia stato mai un momento in cui ho mostrato un minimo dubbio sulla mia certezza. D’altra parte sono un chirurgo, e prima di andare in sala operatoria controllo gli strumenti, infatti prima di fare le trascrizioni in Campidoglio abbiamo fatto una doverosa e diligente verifica di tutte le normative. Ho sempre ritenuto fosse un passo di civiltà importante, perché l’amore a Roma conta”. Con queste parole il sindaco Ignazio Marino commenta la decisione del TAR. 

E dopo la ‘vittoria’ in Campidoglio, Marino si rivolge al premier Renzi. “Tutto questo deve ancora di più essere interpretato come uno stimolo al Parlamento, ma lì sono certo che il presidente del Consiglio, Matteo Renzi come ha detto in diverse occasioni provvederà a sollecitare egli stesso un percorso legislativo che sia accurato e che colmi il vuoto che in Europa esiste soltanto in Grecia e in Italia”.

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