Trasporti pandemici, il Ministro Giovannini e i piani che vanno piano
Il titolare delle Infrastrutture vuole ripensare gli orari delle città e vara la Consulta sul PNRR. Intanto Speranza vieta gli ingressi dall’India e Toninelli si improvvisa scrittore…
Test per l’esame di giornalismo su quelli che si potrebbero definire “trasporti pandemici”. Il candidato consideri che:
a) Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Ue, dopo una telefonata con il Premier Mario Draghi ha dato il via libera al Recovery Plan italiano. Inaugurando così il fantomatico certificato verde di Bruxelles.
b) Il Ministro nomen omen della Salute Roberto Speranza ha vietato l’ingresso in Italia a quanti provengano o siano stati in India negli ultimi 14 giorni. E, per buona misura, anche a chi fa l’indiano.
c) Il titolare delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini ha istituito una Consulta sulle opere del PNRR. Non a caso si chiama “Piano” Nazionale di Ripresa e Resilienza.
d) Il suo (non immediato) predecessore, l’ex titolare grillino del Mit Danilo Toninelli, ha annunciato di aver quasi ultimato la stesura di un libro. Suscita già grande curiosità il capitolo sul tunnel del Brennero.
e) L’istituto comprensivo di Borgo San Lorenzo, in provincia di Firenze, ha organizzato una gita online con pranzo al sacco «per rendere l’esperienza più verosimile». E, come bonus, c’è pure lo spostamento gratuito.
Oltre i trasporti pandemici
f) Franco Locatelli, coordinatore del Cts e numero uno del CSS, ha affermato che «nessuno ha il gusto sadico di restringere i movimenti». E niente, questa fa già abbastanza ridere di suo.
g) Aleksander Čeferin, Presidente della UEFA, ha tuonato ancora contro i secessionisti della Superlega, in particolare contro i co-fondatori Real Madrid e Juventus (oltre al Barcellona). Parafrasando Woody Allen, Uefa e Agnelli dormiranno insieme, ma l’Agnelli dormirà ben poco.
Ciò posto, il candidato commenti, prescindendo da termini quali “ospedalizzazione”, l’amenità del Ministro Giovannini secondo cui, per evitare assembramenti sui mezzi pubblici, «occorre ripensare gli orari delle città».