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Trasporti Roma, tornano accessibili 4 stazioni della Metro A, ma venerdì 18 sciopero di 24 ore

Ancora oggi a Roma tutte le stazioni della metro sono attrezzate per garantire un accesso facilitato ai passeggeri a mobilità ridotta

Metro A, Stazione Re di Roma

Metro A, Stazione Re di Roma

Il trasporto pubblico di Roma da oggi è più accessibile, perché, nel progetto di riqualificazione delle fermate della metro di Roma, le stazioni di Colli Albani, Arco di Travertino, Porta Furba e Numidio Quadrato hanno visto il ripristino completo dei servoscala, impianti fondamentali per consentire alle persone a mobilità ridotta di utilizzare agevolmente il trasporto pubblico. Dopo i necessari collaudi, sono stati attivati 10 nuovi impianti che hanno sostituito quelli ormai obsoleti.

Questi interventi fanno parte di un piano strategico più ampio, che punta a migliorare l’accessibilità della linea A in vista del Giubileo, per esempio la riattivazione dei servoscala di Lepanto e Ottaviano, avvenuta tre settimane fa, ha già dato un segnale positivo, permettendo a molti utenti di beneficiare di un servizio più inclusivo.

Non tutte le stazioni sono ancora attrezzate per garantire un accesso facilitato ai passeggeri a mobilità ridotta: fermate importanti come San Giovanni, Vittorio Emanuele, Repubblica, Barberini e Spagna non rientrano ancora in questo piano di adeguamento, sebbene siano previsti progetti di intervento, come l’installazione di nuovi ascensori alla stazione San Giovanni.

I lavori, infatti, proseguono in maniera graduale e si concentreranno anche su fermate come Lucio Sestio e Giulio Agricola, dove gli impianti saranno riattivati a breve.

Con il Giubileo ormai alle porte, i lavori di adeguamento delle infrastrutture diventano sempre più urgenti, perché non è solo un evento di rilevanza religiosa, ma anche un momento dove le strutture ricettive e di trasporto saranno messe a dura prova, dato l’elevato numero di pellegrini e turisti che verranno in città.

È necessario il miglioramento delle strutture urbane, inclusa la rete del trasporto pubblico, se i progetti di riqualificazione continueranno secondo i piani, Roma potrebbe finalmente avvicinarsi allo standard delle grandi capitali europee, dove l’accessibilità è una priorità.

Trasporti a Roma: sciopero del 18 ottobre, cosa c’è da sapere

Il 18 ottobre, il trasporto pubblico romano sarà colpito da uno sciopero di 24 ore, proclamato dalle sigle sindacali SI-COBAS e AL-COBAS. Atac, Roma TPL e Cotral potrebbero vedere il servizio interrotto in diverse fasce orarie, mentre i treni di Trenitalia non saranno coinvolti. Vediamo le motivazioni e le modalità dello sciopero.

Venerdì 18 ottobre si prospetta una giornata complicata per chi dovrà spostarsi a Roma utilizzando il trasporto pubblico, la sigla sindacale SI-COBAS ha proclamato uno sciopero generale che riguarderà sia il settore pubblico che privato, coinvolgendo direttamente anche il trasporto pubblico locale. A questo si aggiunge uno sciopero nazionale indetto dal sindacato AL-COBAS, che metterà a rischio il servizio di autobus, tram e metropolitane della capitale per 24 ore.

Quali servizi saranno a rischio?

Al momento, non sono ancora pervenute adesioni ufficiali da parte dei lavoratori di Atac, Roma TPL e delle società Autoservizi Troiani e Cotral, tuttavia, in caso di adesione, lo sciopero seguirà l’articolazione standard prevista dalla legge per garantire alcune fasce orarie di servizio.

Vediamo nel dettaglio come sarà organizzata la giornata

  • Fase 1: Lo sciopero inizierà a mezzanotte, col rischio di interruzione del servizio delle linee bus notturne fino alle 5:30. Tuttavia, le linee diurne che effettuano l’ultima corsa alle 2:00 saranno garantite.
  • Fase 2: Dalle 5:30 alle 8:30 ci sarà una fascia di garanzia, durante la quale il servizio sarà assicurato. Questa è la prima finestra utile per chi dovrà spostarsi in città.
  • Fase 3: Dalle 8:30 alle 17:00 il servizio non sarà garantito, rendendo più difficile muoversi in città durante le ore centrali della giornata.
  • Fase 4: Dalle 17:00 alle 20:00 tornerà un’altra fascia di garanzia, in cui i mezzi pubblici circoleranno regolarmente.
  • Fase 5: A partire dalle 20:00 fino alla fine del servizio diurno, il trasporto pubblico sarà nuovamente a rischio. Anche in questo caso, però, le linee bus notturne saranno garantite.

I lavoratori di Trenitalia non parteciperanno a questo sciopero, quindi i servizi ferroviari, inclusi quelli per i pendolari, funzioneranno normalmente.

Le ragioni dello sciopero del 18 Ottobre

Dietro l’agitazione proclamata dai sindacati ci sono richieste che riflettono le difficoltà affrontate dai lavoratori del settore.

Tra le principali rivendicazioni:

  • Contrattazione nazionale: Il sindacato SI-COBAS chiede di poter sedere ai tavoli di contrattazione nazionale per difendere i diritti dei lavoratori, in particolare nei settori pubblici e privati.
  • Garanzie nei cambi d’appalto: Durante i cambi di gestione o appalto, i lavoratori spesso si trovano in situazioni di precarietà.
  • Riduzione dell’orario di lavoro: Si richiede una riduzione dell’orario settimanale a 37 ore, con l’obiettivo di alleggerire il carico sugli operatori.
  • Aumenti salariali: Come in molti altri settori, anche nel trasporto pubblico la questione degli aumenti salariali è centrale.

La rete bus periferica di Roma: nuovi gestori, vecchi problemi?

La rete dei bus periferici di Roma è in una fase di transizione con il passaggio della gestione a nuovi operatori. Nonostante l’impegno per migliorare il servizio con l’introduzione di nuove vetture, i numeri non sono sufficienti a coprire le esigenze della città. L’acquisto di veicoli elettrici e ibridi procede a rilento, lasciando i cittadini a fare i conti con un servizio al momento inefficiente.

Roma si trova nel mezzo di un’importante ristrutturazione della rete bus periferica, con il passaggio di gestione da Roma TPL a nuovi operatori, tra cui Troiani/SAP per il lotto 1 est e BIS/Tuscia per il lotto 2 ovest, l’obiettivo di questa transizione è migliorare il servizio per gli utenti, ma la realtà sembra essere ancora lontana dalle aspettative. Nonostante il numero crescente di linee affidate ai nuovi gestori, l’acquisto di nuovi autobus procede a rilento, e la qualità del servizio continua a essere una preoccupazione per chi abita nelle periferie romane.

All’inizio del 2024, l’assessore alla mobilità di Roma, Eugenio Patané, aveva promesso l’immissione di 147 autobus elettrici entro la fine dell’anno, di cui 70 per il lotto 1 e 77 per il lotto 2, insieme a 32 autobus ibridi aggiuntivi. Tuttavia, a distanza di mesi, i numeri non sono confortanti. Al momento, l’ATI Troiani/SAP, responsabile del lotto 1, ha messo in circolazione solo circa 10 autobus elettrici Mercedes e Citaro, con la promessa di arrivare a 60 entro gennaio 2025. Nel frattempo, BIS/Tuscia, operante nel lotto 2 ovest, ha immatricolato appena 2 autobus elettrici nuovi, di cui uno usato, e 17 ibridi, ben al di sotto delle previsioni iniziali.

Il divario tra il lotto 1 e il lotto 2 appare evidente, mentre Troiani ha messo in strada ulteriori 50 autobus a gasolio acquistati all’estero, BIS/Tuscia sembra essere rimasta indietro, con una presenza limitata di nuovi mezzi elettrici e ibridi.

A peggiorare la situazione, alcuni autobus acquistati dal gestore uscente Roma TPL, come i modelli Temsa, si sono rivelati problematici, questi veicoli sono soggetti a frequenti guasti e, in alcuni casi, a incendi, come quello avvenuto recentemente su una linea periferica. Gli autobus usati, pur rappresentando una soluzione temporanea per coprire la mancanza di nuovi veicoli, non riescono a garantire un servizio efficiente per i cittadini.

In questo contesto, la promessa di un trasporto pubblico più ecologico e moderno sembra molto lontana dall’essere mantenuta: le aree periferiche, già svantaggiate per la scarsa copertura e la distanza dal centro, continuano a subire ritardi e disagi. Il servizio si basa ancora su autobus vecchi e inadeguati, che non solo non rispondono alle esigenze dei cittadini, ma rappresentano anche un ostacolo per la mobilità sostenibile tanto auspicata dalla giunta comunale.

Ciò che preoccupa di più è la differenza di prestazioni tra i due lotti. Il lotto 1 est, gestito da Troiani, sembra essere più avanti nella transizione, con un numero maggiore di autobus nuovi e in migliori condizioni, il lotto 2 ovest, invece, gestito da BIS/Tuscia, fatica a tenere il passo.

Nonostante gli sforzi, appare chiaro che la transizione verso una rete bus periferica più moderna e sostenibile richiederà più tempo del previsto, gli utenti continuano a vivere disagi quotidiani, con attese interminabili alle fermate e mezzi sovraffollati.

Ma siamo ancora all’inizio della transizione e, sebbene la situazione attuale non sia incoraggiante, rimane ancora tempo per accelerare fino a centrare gli obiettivi che si erano prefissati.

Odissea Quotidiana seguirà da vicino gli sviluppi di questo e di altri progetti, e per conoscere gli aggiornamenti sul trasporto pubblico della città, visitate il nostro blog. Troverete notizie, approfondimenti e il calendario aggiornato delle chiusure.

A cura di Andrea Castano – Odissea Quotidiana