Trasporti, Usb: Roma Tpl non paga stipendi, dipendenti costretti a scioperare
Per l’Usb “le inadempienze del Consorzio Roma Tpl non dovrebbero essere più tollerate da Roma Capitale, che ne è responsabile in solido”
"Venerdì 13 settembre le aziende del Consorzio Roma TPL erano ancora in difetto sul pagamento degli stipendi ai lavoratori che operano nel trasporto pubblico delle periferie di Roma. Sono i lavoratori, insieme agli utenti, la parte debole che subisce l'arroganza delle aziende private. Anche per questo motivo, ma non soltanto, l'Unione Sindacale di Base ha proclamato per lunedì 16 settembre lo sciopero di 24 ore dei dipendenti del Consorzio Roma Tpl, dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio".
Lo comunica in una nota l'Usb Lavoro Privato – Trasporti di Roma e Lazio. Uno sciopero, spiega il sindacato, "contro l'arroganza dei privati e per un servizio pubblico di qualità, per ricordare alle istituzioni che a Roma esistono aziende private del trasporto pubblico che non garantiscono all'utenza affidabilità, sicurezza e qualità, e ai lavoratori i più elementari diritti.
I lavoratori continuano a subire, oltre ai ritardi nel pagamento degli stipendi, mancati versamenti nei fondi pensioni e continue difficoltà anche per avere un solo giorno di permesso. Inoltre, fatto gravissimo, qualora verifichino e blocchino un autobus per l'assenza delle condizioni di sicurezza previste dal codice stradale, per tutta risposta si procede nei loro confronti con contestazioni disciplinari".
Per l'Usb "le inadempienze del Consorzio Roma Tpl non dovrebbero essere più tollerate da Roma Capitale, che ne è responsabile in solido: la sicurezza degli utenti e la dignità dei lavoratori non possono essere un argomento di serie B. Inchiodare le aziende alle loro responsabilità è un preciso dovere dell'amministrazione capitolina, che non può continuare a sottrarsi ai propri obblighi".
La richiesta al Campidoglio è che "si applichi il Codice degli appalti pubblici, segnatamente il comma 6 dell'articolo 30 (dlgs 50/2016, art.30 comma 6: 'In caso di ritardo nel pagamento delle retribuzioni dovute al personale di cui al comma 5, il responsabile unico del procedimento invita per iscritto il soggetto inadempiente, ed in ogni caso l'affidatario, a provvedervi entro i successivi quindici giorni.
Ove non sia stata contestata formalmente e motivatamente la fondatezza della richiesta entro il termine sopra assegnato, la stazione appaltante paga anche in corso d'opera direttamente ai lavoratori le retribuzioni arretrate, detraendo il relativo importo dalle somme dovute all'affidatario del contratto ovvero dalle somme dovute al subappaltatore inadempiente nel caso in cui sia previsto il pagamento diretto ai sensi dell'articolo 105'. In assenza di tutto questo, a noi non resta altro che continuare a scioperare", conclude il sindacato. (Com/Mgn/ Dire)