Trasporto Roma, il lupo perde il pelo ma non il vizio: tornano le spese folli in Atac
“Sicuramente non è un bel segnale nei confronti dei lavoratori che vivono ogni giorno la pandemia in prima linea”
La povera azienda capitolina sembra non avere pace, tra vecchi bus in fiamme e nuovi mezzi in arrivo, tra un referendum che la vorrebbe privatizzata e un tribunale fallimentare che tuona minaccioso di rispettare il piano concordatario. E intanto tornano a galla i vecchi vizi capitali della municipalizzata.
Risulta infatti che a 5 dirigenti sia stato aumentato lo stipendio e i premi per cifre che vanno dai 12 ai 32 mila euro annui. Un bel premio che non sembra affatto meritato a giudicare dalle performance aziendali sotto gli occhi di tutti.
Fuligni, Filt Cgil autoferrotranvieri Roma e Lazio
Abbiamo provato a tastare il polso e sentire gli umori dei lavoratori. Abbiamo chiesto cosa ne pensa della vicenda aumenti stipendi il segretario degli autoferrotranvieri di Roma e Lazio della Filt Cgil Daniele Fuligni.
Quali pericoli corre Atac aumentando i costi dei dirigenti dopo le richieste dei giudici del tribunale fallimentare e come procede la lotta alla pandemia nei trasporti romani.
“Sicuramente non è un bel segnale nei confronti dei lavoratori, i quali vivono ogni giorno la pandemia in prima linea e vedono regalare aumenti a dirigenti non motivati da un reale incremento della produttività e dell’efficienza di Atac.
“Aumento stipendi dirigenti inspiegabile”
Non è neanche un bel segnale nei confronti dei giudici fallimentari che hanno da poco ricordato come il piano concordatario non venga rispettato, la vendita degli immobili di proprietà, ad esempio, non è stata monetizzata e il comune si è dovuto affrettare a coprire il buco.
Il comune stesso che deve ancora ripianare i debiti con Atac stessa che deve a sua volta pagare i creditori. In un momento così delicato, un’azione di aumento ai dirigenti, anziché un sostegno ai lavoratori in front-Line è veramente inspiegabile”.
Operato Giunta Raggi
Segretario, la scorsa settimana siete stati in Campidoglio per un voto importante riguardo al referendum Atac, cosa ne pensa dell’operato della giunta Raggi, e in che modo le istituzioni hanno aiutato Atac ad affrontare la grave crisi del Covid ?
“In merito al famoso referendum sulla privatizzazione, il gioco dei ricorsi al Tar è stato solo una strumentalizzazione di un risultato fin troppo chiaro. Poco più del 10% dei romani si era espresso a favore della privatizzazione, quorum o meno. Il dato è fin troppo evidente altrimenti ci sarebbe stato un afflusso massiccio al voto.
I cittadini hanno scelto per l’ennesima volta l’azienda pubblica. Bene ha fatto il Consiglio Comunale a votare, ad ampia maggioranza, contro l’esito del referendum.
Il nostro obiettivo resta sempre quello di avere un’azienda pubblica, ma soprattutto efficiente. Serve un impegno straordinario sia del Comune che del Governo per infrastrutture nuove, e un ammodernamento delle esistenti. Altresì occorre un rinnovo della flotta di superficie, che consenta di rispettare il contratto di servizio.”
La sicurezza e il distanziamento sui mezzi pubblici è un punto fondamentale per la lotta al Covid. Abbiamo visto come la riapertura delle scuole era strettamente collegata ai mezzi di trasporto. In che modo sono state aiutate le aziende ad affrontare questo periodo di pandemia?
Mezzi privati a supporto del Trasporto pubblico
“Grazie ai fondi per il Covid di Governo e Regione Lazio sono stati introdotti dei mezzi privati a supporto delle linee di metropolitana e di linee di superficie. Incrementando l’offerta di trasporto pubblico sia a Roma che in Regione.
Un potenziamento che nel breve termine ha dato dei risultati, ma nel lungo termine è necessario rivedere e incrementare strutturalmente il fondo nazionale trasporti.
Fondo nazionale Trasporti
La pandemia ci ha mostrato quanto sia importante garantire la sicurezza e uno standard di servizio elevato, sanificazioni e distanziamenti, efficienza dei mezzi. Un fondo nazionale trasporti che, ci auspichiamo, servirà anche a garantire a breve un rinnovo di contratto atteso da tre anni, per quei lavoratori che hanno affrontato la crisi Covid in prima linea.
In ambito sicurezza resta inspiegabile come non sia stata ancora concessa una priorità per i lavoratori dei trasporti nella campagna vaccinale, come abbiamo richiesto dalle segreterie nazionali.
Un augurio condivisibile quello del sindacato dei lavoratori dei trasporti, mezzi più sicuri ed efficienti, un trasporto pubblico degno di Roma Capitale e mai più premi a pioggia per i dirigenti di Atac.