Trastevere piena di telecamere contro la movida molesta. Pro o contro Roma videosorvegliata?
La presenza massiccia di telecamere aumenta il senso di sicurezza tra i romani, in centro e in periferia, la privacy è in secondo piano
A Trastevere, la Polizia Locale di Roma Capitale ha intensificato i controlli contro il fenomeno della movida eccessiva e del consumo dell’alcol dopo le 22. La soluzione più incisiva però è l’installazione di nuove telecamere per un controllo più esteso su tutta l’area del quartiere. Può essere un deterrente per chi ha l’abitudine di comportarsi in modo da creare problemi alle persone e alle cose?
Una città videosorvegliata: la Capitale sotto controllo
Le telecamere installate nel centro di Roma sono strumenti cruciali per la sicurezza urbana, utilizzate per monitorare aree pubbliche e identificare individui che commettono reati. Questo sistema di sorveglianza aiuta le forze dell’ordine a intervenire rapidamente in caso di incidenti, a prevenire atti criminali e a raccogliere prove utili per le indagini. La presenza di telecamere contribuisce a dissuadere potenziali trasgressori, migliorando così la sicurezza e l’ordine pubblico nelle zone più frequentate della città. La Capitale sotto videosorveglianza, sia in centro che in periferia, presenta diversi vantaggi, tra cui:
- Prevenzione del crimine: Le telecamere possono dissuadere i potenziali criminali dal commettere reati sapendo di essere sorvegliati.
- Risposta rapida: In caso di incidente o reato, le forze dell’ordine possono intervenire rapidamente grazie alle registrazioni delle telecamere.
- Raccolta di prove: Le immagini catturate possono servire come prove in tribunale contro i trasgressori.
- Sicurezza percepita: La presenza di telecamere può aumentare il senso di sicurezza tra i cittadini.
- Gestione del traffico e delle emergenze: Le telecamere possono aiutare a monitorare e gestire il traffico, oltre a coordinare le risposte alle emergenze.
Il consumo dell’alcol in Italia
In Italia, la preoccupazione per il consumo di alcol riguarda diverse fasce d’età. Le ricerche indicano che il consumo di alcol tra i giovani è in aumento, influenzato da vari fattori tra cui la pubblicità e l’accesso più facile alle bevande alcoliche. Questo sta portando a un cambiamento nelle abitudini di consumo, allontanandosi dalle tradizionali abitudini mediterranee verso modelli di consumo rischiosi come il binge drinking (letteralmente: abbuffata di alcolici).
L’Italia ha visto nel 2021 circa 7,7 milioni di persone che consumano alcol in quantità tali da mettere a rischio la propria salute, inclusi 3,5 milioni di binge drinkers e 750.000 consumatori dannosi. È preoccupante il numero di giovani coinvolti, con circa 1.370.000 individui tra gli 11 e i 25 anni considerati consumatori a rischio, di cui 620.000 minorenni. Inoltre, è stato notato un aumento significativo nel consumo di alcol fuori pasto, soprattutto tra i giovani.
Dove si beve di più
A livello regionale, il consumo di alcol a “maggior rischio” si concentra principalmente nel Nord Italia, con particolare preoccupazione per la Provincia Autonoma di Bolzano, Trento, la Valle d’Aosta, e il Friuli Venezia Giulia, mentre il Molise si distingue tra le regioni del Sud.
Le conseguenze del consumo eccessivo di alcol sono gravi, con circa 17.000 morti all’anno in Italia attribuite all’alcol e un notevole impatto economico, stimato in circa 25 miliardi di euro all’anno per gestire le conseguenze sul lavoro, sulla salute e sui comportamenti violenti connessi al consumo di alcol. L’alcol è anche un fattore di rischio noto per vari tipi di cancro, tra cui orofaringe, laringe, esofago, fegato, colon, retto, mammella, prostata, pancreas e pelle.
Le misure contro il consumo eccessivo di alcol variano significativamente in tutto il mondo e spesso includono restrizioni sull’età di acquisto, limitazioni sugli orari di vendita e campagne di sensibilizzazione pubblica.