Truffa dalla SPAGNA, bisogna bloccare questo numero | Ti chiamano con la scusa della promo e ti prosciugano anche il frigo, cittadini nel panico
Le truffe sono una piaga da estirpare, ma non si risolverà mai nulla se non si iniziano a prendere le giuste precauzioni.
Se pensi che le truffe siano cose del passato, ripensaci. Oggi le frodi si presentano con un fascino degno di una serie Netflix. “Inventing Anna”, “The Tinder Swindler” e “Dirty John” ci hanno mostrato quanto sofisticate e convincenti possano essere le nuove generazioni di truffatori.
Non parliamo più del classico tizio che ti vende la Tour Eiffel, ma di veri e propri artisti della manipolazione, capaci di costruire intere identità false per settimane, mesi, o addirittura anni. La loro specialità? Puntare sulle emozioni: amore, paura, speranza, e persino ambizione.
Chi non ha mai ricevuto una mail del principe ereditario del Botswana che ti promette milioni in cambio di un piccolo bonifico? Certo, alcune truffe sono così palesi che fanno quasi ridere, ma molte altre sono sottili e costruite ad arte. Prendi Anna Delvey o i moderni truffatori digitali: riescono a sembrare più autentici delle persone vere.
Le vittime preferite
Come nelle peggiori storie, chi ci casca più facilmente non è certo il tipo super-attento, ma chi è in difficoltà. Gli anziani, che magari non distinguono un vero impiegato di banca da un truffatore telefonico, oppure giovani disperati e iper empatici, spesso bersagliati da notizie sensazionalistiche.
La fragilità emotiva gioca un ruolo chiave: se hai bisogno di una soluzione immediata o ti senti perso, la tua capacità di analisi crolla, lasciandoti nelle mani dei malintenzionati. È un po’ come quando sei affamato al supermercato: tutto sembra una buona idea.
La truffa dalla Spagna
Negli ultimi mesi, il prefisso +34 della Spagna è diventato l’incubo dei telefoni italiani, come scritto da Ispanews.it. Chiamate apparentemente innocue si rivelano essere parte di una complessa operazione di phishing telefonico, nota come vishing. Il loro obiettivo principale? Chi cerca lavoro, un target particolarmente vulnerabile. I truffatori utilizzano tecniche raffinate, simulando professionalità e basandosi su informazioni raccolte dai social o da database pubblici. Con toni rassicuranti e offerte allettanti, riescono a instaurare un dialogo convincente, spingendo le vittime a fornire dati personali o bancari.
Il trucco principale è spostare la conversazione su piattaforme come WhatsApp. Qui, la dinamica si fa più personale e la truffa più credibile. Ad esempio, i malintenzionati potrebbero dire: “Abbiamo visto il tuo curriculum, ti offriamo un posto in un’azienda spagnola!” Una volta ottenuta la fiducia, chiedono documenti identificativi o coordinate bancarie per completare l’assunzione. Il risultato? Furti d’identità e perdite economiche. Come difendersi? Diffidare di numeri sconosciuti, verificare sempre l’identità del mittente e, soprattutto, non fornire mai informazioni sensibili a chi non conosci.