Tsunami in arrivo, le case sulle coste saranno le prime a scomparire: tutte le famiglie saranno evacuate
Ormai lo tsunami si avvicina. Anche in Italia devono essere prese misure cautelari per impedire le catastrofi.
Il cambiamento climatico è uno dei problemi più urgenti e pressanti del nostro tempo. Negli ultimi decenni, il surriscaldamento globale ha provocato una serie di eventi climatici estremi che hanno avuto conseguenze devastanti in tutto il mondo, benché non tutti, tra i vertici politici, sembrerebbero ammetterlo.
I disastri naturali come maremoti, frane, uragani e incendi boschivi stanno diventando sempre più frequenti e intensi, costringendo comunità intere a confrontarsi con la distruzione e la perdita di vite umane. Ad esempio, il maremoto che ha colpito il Giappone nel 2011, causando il disastro nucleare di Fukushima.
Un altro esempio sono le frane devastanti che hanno travolto interi villaggi in Nepal nel 2015, oppure quanto accaduto ad Avellino pochi mesi fa, con l’alluvione inaspettata di alcuni comuni. Questi sono solo alcuni esempi di come il cambiamento climatico stia modificando il nostro pianeta.
Uno degli aspetti più preoccupanti del surriscaldamento globale è l’aumento del livello del mare. Questo fenomeno è causato dallo scioglimento dei ghiacciai e delle calotte polari, oltre che dall’espansione termica dell’acqua dovuta all’aumento delle temperature.
Gli tsunami
L’innalzamento del livello del mare minaccia non solo le isole e le coste, ma anche le infrastrutture e le economie delle città costiere di tutto il mondo. Tra gli eventi più gravi degli ultimi anni ci sono le inondazioni che hanno colpito Venezia nel 2019 e quelle che hanno devastato diverse città del sudest asiatico, come Bangkok e Jakarta.
A metà di questa serie di disastri naturali troviamo gli tsunami, fenomeni spesso innescati da terremoti sottomarini, ma anche influenzati dal cambiamento climatico. Gli tsunami sono tipo onde gigantesche che possono causare devastazioni immani nelle aree costiere. Un esempio è stato lo tsunami che ha colpito l’Indonesia nel 2004, provocando la morte di oltre 230.000 persone.
L’emergenza italiana
Secondo l’UNESCO, le maggiori città affacciate sul Mediterraneo potrebbero essere colpite da uno tsunami alto più di un metro nei prossimi 30 anni. La probabilità che questo avvenga è praticamente del 100%, come ha riportato sapientemente il quotidiano britannico Guardian.
Cinque città europee stanno già prendendo misure preventive e sono pronte a entrare nel programma dell’UNESCO “Tsunami-ready”. Questo programma, progettato e messo a punto dalle Nazioni Unite, mira a garantire che tutte le comunità a rischio siano pronte e sappiano cosa fare in caso di tsunami entro il 2030. Si spera che si lavori parallelamente anche affinché non si verifichino altri episodi.