Tumori, in Europa per chi è povero è più probabile il decesso
In Europa il 32% dei decessi per tumore è associato a povertà e basso livello di scolarizzazione
La mortalità per cancro è anche una questione di disuguaglianze socioeconomiche. In Europa il 32% dei decessi per tumore è associato a povertà e basso livello di scolarizzazione. Il 16% sono donne.
Tumori, in Europa si cura meglio e di più chi è più ricco
La richiesta viene dall‘Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) in occasione del convegno ‘Close the Care Gap’ al Senato, alla vigilia della Giornata Mondiale contro il Cancro che si celebra il 4 febbraio.
L’obiettivo dell’evento, afferma l’Aiom, è sensibilizzare i cittadini sulle differenze nell’accesso alle cure. In Europa, dunque, Le persone meno istruite e più povere, affermano gli oncologi, adottano stili di vita scorretti, eseguono con scarsa frequenza gli screening, non accedono ai sistemi sanitari e troppo spesso arrivano alla diagnosi di tumore in fase già avanzata.
La situazione nel nostro paese
Nel nostro paese la situazione è migliore ma si impiega troppo tempo in burocrazia che si traduce in attesa delle visite specialistiche.
“L’Italia sembra soffrire meno delle disuguaglianze sociali nei tumori – afferma il presidente Aiom, Saverio Cinieri – ma vi sono aree su cui servono interventi urgenti, a partire dalla sensibilizzazione dei cittadini sui corretti stili di vita”. Nel 2022, in Italia, sono state stimate 390.700 nuove diagnosi di cancro. Il 40% dei casi può essere evitato agendo su fattori di rischio modificabili. In particolare il fumo di tabacco è il principale fattore di rischio, associato all’insorgenza di circa un tumore su tre e a ben 17 tipi di neoplasia, oltre a quella del polmone.