Turismo dentale, vai all’estero e risparmi. Dr. Faini: “Dentista caro? Roba di 50 anni fa”
Il Dr. Alberto Faini di Infomedix sul fenomeno del turismo dentale: “Il problema è la cattiva informazione. In Italia, ci sono eccellenze”
Cure odontoiatriche all’estero. Una pratica sempre più diffusa negli ultimi tempi. Un numero sempre crescente di italiani decide di rivolgersi in cliniche situate oltre i confini della nostra penisola, in caso di necessità di visite specialistiche dal dentista.
Il turismo dentale
Sarà in virtù del passaparola, sarà per l’opportunità di godere di viaggi e soggiorni paralleli alla visita medica, che oggi parliamo di un vero e proprio fenomeno, che prende il nome di Turismo dentale.
Croazia, Romania, Albania. Ma anche Serbia, Ungheria. Sono queste le destinazioni raggiunte per effettuare cure dentali. Nell’Est Europa infatti, oltre a una riduzione dei costi vi è anche una più veloce esecuzione delle sedute. Una pratica che in effetti, potrebbe sembrare molto più che conveniente, per tante motivazioni.
E’ tuttavia necessario ricordare che se da un lato i costi sono effettivamente inferiori, dall’altro non si può non considerare la tipologia di insidie e/o effetti indesiderati che questa tipologia di percorso potrebbe causare.
Per scoprirlo abbiamo intervistato il Dott. Alberto Faini, Coordinatore per l’Italia di Infomedix.
Il falso mito del risparmio
“Infomedix è una società che fa comunicazione, in Italia e all’estero, collaborando con diverse associazioni di categoria, per diverse aree” – dice Faini – “Facciamo attività B2B (Business to Business) all’estero e B2C (Business to Consumer), in Italia, facendo attività di editoria. Il problema del turismo dentale è innanzitutto legato alla falsa idea in merito ai costi esigui della prestazione odontoiatrica. Non solo, c’è anche un problema successivo. E’ un pò come comprare un’automobile in un paese dell’Est che non ha assistenza in tutta Europa. Se la vettura dovesse rompersi in Italia, sarebbero guai seri. Non sto dicendo che andare all’estero significa riscontrare per forza questa tipologia di problema. Ma sicuramente c’è bisogno di “assistenza“, di terapie successive all’intervento odontoiatrico. Dunque questo comporta molto verosimilmente un ritorno nel luogo nel quale è stata effettuata l’operazione. Non sempre un odontoiatra italiano avrebbe la possibilità di intervenire, proseguendo l’intervento fatto altrove. Potrebbe dover ricominciare da zero il lavoro”.
Il problema del passaparola
La motivazione per la quale spesso si ricorre a queste scelte, è spesso legata al passaparola. Che di per sé, rischia di contenere informazioni frammentarie…
“Esatto. Spesso non c’è niente di scientifico su queste informazioni, come detto, peraltro incomplete”.
“Dentista caro? 50 anni fa”
Perché spesso e volentieri dimentichiamo di considerare l’importanza della nostra salute? Per la quale, in teoria, non si dovrebbe badare a spese?
“Lo ripeto, è un problema di errata informazione. Se guardiamo le statistiche dell’Oms, in Italia gli ingressi in studi odontoiatrici per fini legati alla prevenzione, sono bassissimi. Dal dentista ci vai solo se hai male. Sennò lo rimandi. In una situazione economica come questa, i soldi li usi per fare altre cose. Se l’amico ti dice che ha risparmiato, segui il suo consiglio. In una buona percentuale poi, ci sono dei problemi. Sono pochissimi i soldi spesi in Italia per la prevenzione odontoiatrica. La professione ha fatto passi da giganti, una professione tutto sommato giovane, in ambito sanitario. In Italia ci sono eccellenze nel campo dell’odontoiatria, con costi che si vanno livellando. Perché è l’economia che detta i costi. L’idea del dentista caro è vecchia di 50 anni, ora non è più così”.