Tutela della lingua italiana: una legge contro l’uso delle parole straniere ha senso oggi?
Essere puristi nel XXI secolo ha senso? L’opinione del presidente onorario dell’Accademia della Crusca
L’Accademia della Crusca è un’istituzione che raccoglie studiosi ed esperti di linguistica e filologia della lingua italiana destinata allo studio e alla conservazione della stessa lingua nazionale italiana. Sorse nel 1582 a Firenze, è la più antica accademia linguistica del mondo. Il presidente attuale è Claudio Marazzini.
Il presidente onorario dell’Accademia è Francesco Sabatini. Durante la trasmissione “Base Luna chiama Terra” in onda su Radio Cusano Campus, Sabatini è intervenuto per commentare la proposta di legge di Fdi sulla tutela della lingua italiana.
D: Riguardo lo stato di salute della nostra lingua. Un suo parere sulla proposta di legge di FDI, la nostra lingua è a rischio estinzione?
Sabatini: “L’inglese si diffonde in tutto il mondo perché sono in corso processi storico-linguistici e storico-culturali. Si tratta di tenere in vita l’uso effettivo della lingua, questo tiene in piedi la lingua e la fa utilizzare. Le leggi contro l’uso delle parole hanno fatto il loro tempo. Non dobbiamo prendercela. Tutte le lingue sono in evoluzione: l’italiano è pieno di francesismi e inglesismi, l’importante è studiare la lingua. Si tratta di conoscere bene il significato delle parole e usarle in maniera comprensibile, essere utenti supini all’ultima moda è sintomo di debolezza”.
“Semmai c’è il modo di adattare le parole, del rendersi conto del significato. I movimenti dei popoli sono fenomeni di natura di dimensioni gigantesche. La battaglia contro le singole parole è ridicola. Più si studia e più ci si accorge che ci sono parole inutili. Saper scegliere le parole adatte per l’interlocutore, la battaglia contro le parole straniere è vacua. L’arricchimento della lingua avviene attraverso il prestito di parole nuove, comprese e adattate alla pronuncia. La difesa della lingua consiste nell’arricchimento continuo”.
D: È feroce il dibattito sui femminismi
Sabatini: “Questa è una cosa molto più seria. I femminismi delle parole ci sono da tempo ma le donne non erano presenti in queste professioni. La chirurga e la medica sono documentate dal ‘300 in poi. Chi se la sentirebbe oggi di dire che una dottoressa è una parola impropria? È una sciocchezza combattere i femminismi delle donne quando sono presenti le donne a volte con maggior presidio degli uomini”
D: Visto che c’è questo desiderio di tutelare ma non arrestare la lingua, qual è lo stato di salute della nostra lingua?
Sabatini: “Oggi sta molto meglio perché è cresciuta la popolazione che lo usa. L’italiano sta molto meglio che 100 anni fa, ma l’istruzione è ciò che fa la differenza. Tenere alla purezza della lingua è ridicolo sapendo che è pieno di germanismi, ispanismi, francesismi, arabismi. L’importante è che queste parole vengano comprese. Se non c’è l’equivalente in italiano si accettano altre parole tranquillamente. Il purismo ha fatto il suo tempo, non ha più senso. Bisogna sapere come si scrivono le parole. Ci sono tante istituzioni che fanno comprendere questi termini. Tutte le lingue sono mescolate, non esistono lingue pure”
D: I social network portano a un impoverimento?
Sabatini: “Sono mezzi dei quali non possiamo più fare a meno. Come tutti i mezzi bisogna saperli usare. Istruzione è ciò che permette di usare tutti questi strumenti di cui abbiamo bisogno. Istruzione, buona scuola, miglioriamo la scuola, specialmente per i nuovi arrivati”.