Tv, dopo il Covid torna la guerra dello share. Male le novità va forte Panella
A nostro parere ciò che fa la differenza nei risultati dello share in tv è il modo in cui i timonieri conducono i rispettivi format
Come neve al sole, una volta scemato il fenomeno Covid 19, il mondo della tv si ritrova a dover fare i conti con i risultati dello share. Come in tutti i settori lavorativi anche la televisione ha esaurito tutti i bonus inaspettati, che in termini di audience, l’epidemia ha portato in dote. Ma una volta svanito l’effetto, la Tv deve fare i conti con i risultati quotidiani di ascolto. I telespettatori, pian piano tornano alle vecchie abitudini e quindi a scegliere su quale canale sintonizzare il telecomando, facendo così emergere delle verità da tempo dimenticate.
Tv, il Covid 19 ha alzato lo share
Quali? In primis che programmi ante Covid continuano a non convincere. I nuovi format, riportano risultati di share lontanissimi dalla sufficienza. Vengono doppiati ampiamente da alcune repliche sempre gradevoli da rivedere. Ci riferiamo a Io e te di Pierluigi Diaco, che viene ciclicamente surclassato da Beautiful, storico tormentone in onda dal 1987. Ma soprattutto a Ogni mattina, condotto da Adriana Volpe e Alessio Viola in onda su Tv 8, che nonostante il massiccio coinvolgimento di conduttori, opinionisti, autori e il traino del Tg, non riesce a convincere, racimolando appena l’ 1 % di share. Mentre le repliche, sempre effervescenti e gradevoli di Little Big Italy, in onda su Canale 9, riescono ad ottenere più del doppio dello share ottenuto dalla Volpe e Viola.
Le novità: Adriana Volpe e Alessio Viola
A nostro parere ciò che fa la differenza è il modo in cui conducono i rispettivi timonieri dei format. Diaco spesso appare troppo superbo e intollerante anche alle situazioni più insignificanti sulle quali potrebbe tranquillamente sorvolare. La coppia dalla doppia V, Volpe e Viola, subito dopo il pronti via, sembra già avere qualche piccolo problemino di convivenza televisiva. Probabilmente è dovuto all’iniziale periodo di rodaggio. Di contro Francesco Panella riesce a fare la differenza, grazie a una notevole competenza sulla materia trattata. Piace come tratta il food e la cucina italiana, la sua trasparenza e la fluidità di linguaggio, oltre alla simpatia e alla semplicità.
Tv, lo share funziona con Little Big Italy
Nonostante i telespettatori assistano per il momento e in attesa delle nuove puntate a delle repliche probabilmente già viste, trovano in Little Big Italy oltre ad un’ora di svago assoluto, unito alla conoscenza di usi e costumi degli italiani trapiantati nelle parti più svariate e lontane del mondo, anche un piccolo mondo composto da chi, costretto ad emigrare dalla nostra nazione per le motivazioni più disparate, è riuscito a costruire qualcosa di grande seppur lontano dalle proprie radici. Pur avendo costruito una solida base professionale ed economica, riesce ancora a commuoversi. E a ripensare alla propria nazione e ai parenti lontani. Tutto questo viene esaltato alla perfezione dal conduttore del format. Che da bravo cerimoniere, riesce a far aprire i cuori dei protagonisti in ogni puntata. Come un confessore, facendo raccontare loro i segreti più nascosti.
Alla luce di tutto ciò, possiamo affermare quindi che per ottenere degli ottimi risultati non sempre c’ è la necessità di dover avere a disposizione dei budget infiniti, un nutrito cast di autori e collaboratori in numero esponenziale. Complimenti a Francesco Panella che riesce sempre e comunque a non rendere difficile il facile attraverso l’inutile. Provare ad assistere al format per credere.
Marco Vittiglio, giornalista e critico televisivo
Francesco Panella: c’è solo un piccolo grande big in tv, nei format sul food