Ucraina, corridoi umanitari: Roma si prepara ad accogliere migliaia di profughi
Terzo tentativo in cui si proverà a far uscire dall’Ucraina migliaia di civili tramite i corridoi umanitari. In Italia la Caritas e la Comunità di Sant’Egidio insieme alla Protezione civile si preparano a gestire l’accoglienza
La giornata di oggi, 7 marzo, sarà il terzo tentativo in cui si proverà a far uscire dall’Ucraina migliaia di civili tramite i corridoi umanitari.
Fino adesso a parte i profughi che sono riusciti a mettersi in salvo raggiungendo la zona a Ovest dell’Ucraina e paesi come la Moldavia e la Polonia, molti civili sono rimasti intrappolati in città continuamente bombardate come Mariupol, Kiev.
Secondo quanto riportato dal Guardian proprio nella giornata di oggi l’esercito russo cesserà il fuoco per permettere i corridoi umanitari in diverse città. Le vie della salvezza per migliaia di ucraini verranno aperte alle ore 10 di Mosca. Verranno coinvolte ben 10 città italiane tra cui ovviamente la Capitale. I profughi proverranno dalle città di Mariupol, Kharkiv, Kiev e Sumy, città duramente colpite fino ad oggi.
“Gli scenari sono in continua evoluzione e siamo in una situazione inedita. Al momento risulta un milione di persone. Noi parliamo di comunità, ma si deve tenere molto conto delle nuove aspettative che loro avranno anche perché questi profughi vogliono tornare nella loro case. Dunque, anche In tutto soltanto nella giornata di ieri sono riusciti a fuggire circa 14mila profughi“, sottolinea in un intervento a Radio24 Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento di Protezione Civile.
Come afferma Oliviero Forti, esperto in politica migratoria italiana dell’ente Caritas “Il sistema ancora regge perché è ancora sotto controllo. Attraverso la nostra rete ci stiamo organizzando anche con la protezione civile e le altre sedi della Caritas, dato che siamo un’ente mondiale, con cui soprattutto con Caritas Polonia siamo cercando di creare una rete sicura“.
Un milione di profughi scappano dall’Ucraina
Come viene riportato dal quotidiano Sole24ore “questo Paese ha oltre 44milioni di abitanti: in Italia ne vivono più di 220mila, su circa 5milioni di stranieri in totale. A Roma si trova la comunità più numerosa, con quasi 14mila ucraini, seguita da Napoli e Milano, entrambi con circa 8mila“.
Frosinone accoglie i primi due nuclei familiari
Nella serata di ieri, 6 marzo, sono stati accolti presso l’hotel Memmina, nella città di Frosinone, i primi due nuclei familiari provenienti dall’Ucraina.
Tra questi principalmente si accolgono donne e bambini. Poiché dall’invasione russa è in vigore la legge marziale che impone agli uomini dai 18 ai 60 anni il vietato di uscire dal Paese.
Le storie riportate dal comune di Frosinone vedono come protagonisti queste due madri con i loro bambini scappati dalle città di Kiev. Arrivati a Leopoli sono riusciti a mettersi in salvo arrivando in Polonia.
“Frosinone conferma la propria vocazione di città aperta e solidale pronta a mettere a disposizione ciò di cui dispone la comunità locale. È inconcepibile che, dopo il dramma della pandemia, queste famiglie siano costrette a fuggire dalla loro terra per resistere all’invasione di uno Stato straniero, violando la pace e la libertà dei popoli“. Sottolia in un comunicato il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani.
Roma si prepara ad accogliere i profughi
Qualche giorno fa il sindaco Roberto Gualtieri ha affermato che la Capitale si stesse preparando ad accogliere i profughi. In merito a questo, infatti, aveva fatto sapere di aver messo in piedi una task force operativa. Questa avrà il compito di creare un circuito e un sistema di accoglienza e integrazione per i profughi.
Comunità di Sant’Egidio: “c’è tanta solidarietà”
La comunità di Sant’Egidio si è attivata fin da subito al supporto verso il popolo ucraino. Avendo anche delle sedi in Polonia, Ungheria e in Slovacchia è una delle comunità più attive anche nell’aiuto solidale ai profughi che scappano dalla guerra.
Oltretutto, la comunità si sta mobilitando nel territorio di Roma con continue manifestazioni sulla pace. Come sottolinea, infatti, in una nostra intervista la dottoressa Stefania Tallei della Comunità di Sant’Egidio, “cerchiamo di trovare negoziati. Le manifestazioni della comunità vogliono aiutare a non credere che una persona deve stare da una parte o dall’altra. Si deve stare dalla parte della pace. Lo schierarsi ci porta a seguire la logica della guerra, ma la soluzione ai conflitti è il dialogo. Bisogna pensare che il dialogo sia possibile“.
Durante un periodo di dolore e tragedia, la speranza e la solidarietà sembrano non spegnersi mai. Infatti, come ci riferisce la Tallei, tantissime persone contattano la Comunità per mettere a disposizione le loro case per accogliere i profughi in arrivo.
Ovviamente non si fermano le operazioni di volontariato e di raccolta di cibo e indumenti per riuscire a gestire al meglio l’accoglienza.
Un aiuto concreto che vede anche un contributo economico a sostegno della popolazione ucraina. Infatti, oltre ad un appello cessate il fuoco dichiarando Kiev città aperta da parte di Andrea Ricciardi, la Comunità invita a un sostegno economico per aiutare i profughi in arrivo.
“Alla stazione Zachodnia di Varsavia, dove sono arrivati i primi convogli di rifugiati dalla frontiera, vengono offerti kit di alimentari e generi di prima necessità. Inoltre è stato lanciato un appello sui social per cercare case e stanze a Varsavia e in altre città, ed accogliere così gli ucraini in fuga dalla guerra“.