Ucraina, l’Occidente deve provare a coinvolgere la Cina, ma Putin e Xi Jinping si sono già accordati?
Marco Antonellis: “Europa e USA devono spezzare l’asse russo-cinese, ma credo che Putin e Xi Jinping si siano già accordati”
Il retroscenista politico Marco Antonellis, intervenuto in esclusiva al nostro giornale, ha analizzato lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, esprimendosi anche su eventuali scenari futuri con un’ipotetica scesa in campo diplomatica della Cina di Xi Jinping.
“L’Occidente deve provare a coinvolgere la Cina”
“L’Occidente deve provare a tutti i costi a coinvolgere la Cina, anche se temo che sia troppo tardi” afferma Antonellis. “E poi sono abbastanza sicuro che Putin e Xi Jinping si siano già messi d’accordo. Quando si sono incontrati prima delle Olimpiadi con tutta probabilità il Presidente russo aveva preannunciato l’attacco all’Ucraina riservatamente e gli avrà anche detto di chiudere un occhio, come farà lui stesso quando la Cina agirà alla stessa maniera contro Taiwan. Quindi temo ci sia stato questo patto di scambio tra Russia e Cina, anche perché Putin teme molto la Cina e molto meno l’Europa. Questo è il punto vero. Anche se ci si aspettava un’Europa divisa e invece essa sta reagendo molto bene e in maniera molto unita”.
“Putin sottovaluta la reazione dell’Occidente”
“Putin però sta sottovalutando totalmente la reazione dell’Occidente. Lui ragiona come un politico di 100/150 anni fa. Cioè la politica di potenza, la volontà di potenza, la realpolitik” prosegue. “Ma oggi ci sono altre variabili, non ci sono solo i carri armati. Oggi c’è l’immagine, la globalizzazione, la televisione, tutte cose che 100 anni fa non c’erano o erano agli albori.
Cioè lui è riuscito nel capolavoro di far crollare la borsa di Mosca, che è tutto dire. È evidente che sta sbagliando completamente strategia. Quell’obiettivo andava perseguito con altri mezzi. In un mondo globalizzato come quello di oggi non puoi dire dell’Ucraina le stesse cose che disse Metternich dell’Italia, quando disse che la Penisola era ‘una mera espressione geografica’. Putin ha detto la stessa cosa di fatto dell’Ucraina, però siamo nel 2022″.
Russia-Ucraina, la strategia di Putin
“Putin adesso che cosa sta cercando di fare? Fondamentalmente lui vuole trattare mettendo la pistola sul tavolo. Cioè lui prima entra in Ucraina, dopodiché lascia aperta la porta alla trattativa. Quindi una volta portati i carri armati a Kiev va a trattare con l’Occidente da una posizione di forza. E a quel punto per tornare indietro chiede in cambio qualcosa. Questa è la strategia di Putin. Però sottovaluta il contesto internazionale. Sottovaluta il fatto che Europa e USA non si sono divisi, e quindi rischia”.
Rivendicazioni “flebili e pretestuose”
“Rischia anche all’interno. Perché se comunque lui questo ‘giochetto’ non lo chiude nel giro di un mese, anche l’opinione pubblica interna potrebbe ribellarsi. Perché non è che in Russia siano uniti tutti intorno a Putin. Questa guerra la vuole solamente lui, per volontà di potenza, e il suo entourage, fondamentalmente. Perché non ci sono di mezzo pozzi di petrolio o chissà quali rivendicazioni. Queste ultime sono tutte flebili e assolutamente pretestuose. Questo è il tema”.
“Politiche di potenza ottocentesche”
“Evidentemente Putin è arrivato a una certa età e vuole trovare il sistema di finire sui libri di storia ricostruendo la grande Russia. Ma sono politiche di potenza ottocentesche, non è una roba che puoi fare nel 2022. Adesso se fai una cosa del genere crollano sì le borse europee e americane, ma crollano pure quelle cinesi e russe, procurando quindi un danno anche a sé stessi. Lui è un ex militare dei servizi e ragiona in quella maniera. Sbagliando, perché ci sono delle variabili molto più complesse in gioco. Oggi una qualsiasi cosa che fai in una parte del mondo ha ripercussioni in un’altra parte. E poi anche la vigliaccheria del gesto. È come se l’Italia decidesse di invadere San Marino. Non è una dimostrazione di forza della Russia, è una dimostrazione di debolezza. Oltreché un gesto di grande vigliaccheria“.
L’intesa non scritta tra Russia e Cina
“Secondo me quello che devono fare Europa e USA è convincere la Cina a fare pressioni sulla Russia. Io credo che ci sia stata un’intesa non scritta tra Russia e Cina, un’intesa sotterranea. Se Europa e USA spezzano l’asse russo-cinese allora cambia lo schema geopolitico. Perché finché lui ha la copertura e il silenzio-assenso della Cina può andare avanti. Se la Cina si mette di traverso secondo me qualche problemino a Putin glielo crea. Quindi bisogna tentare di convincere la Cina a mettersi a livello diplomatico contro la Russia e Putin. Anche perché loro sono confinanti e sono entrambi stati molto grossi e simili da tanti punti di vista. Bisogna spezzare quell’asse. Questo è il tema di fondo” conclude.