Ucraina. Soldati russi saccheggiano case ucraine e spediscono il bottino alle famiglie
Sono stati ripresi in un ufficio di spedizione nella città di Mazyr, in Bielorussia, 16 soldati russi che spediscono il bottino delle razzie
Alla fine di marzo i reparti dei militari russi, che per cinque settimane hanno cercato di assediare Kie, si ritirano dall’Ucraina e varcano il confine con la Bielorussia e arrivano a Mazyr.
Tra loro ci sono anche i militati accusati di aver commesso crimini di guerra, dopo la visione del massacro e dei corpi inermi nelle città di Bucha, Irpin e Hostomel.
Soldati russi spediscono le razzie delle case ucraine alle famiglie
Nella giornata di sabato 2 aprile dei soldati russi sono ripresi in un ufficio di spedizione della Cdek, corriere russo che lavora anche sulle lunghe distanze, nella città di Mazyr, mentre inviano alle loro famiglie gli oggetti che hanno saccheggiato nelle case dei civili ucraini durante l’invasione. Da televisori ai vestiti, dai condizionatori ai gadget elettronici. Tantissimi oggetti dai 50 ai 450 chilogrammi.
Questo episodio immortalato da una telecamera presente dentro l’ufficio, finisce nelle mani del Progetto Hajun, un gruppo di volontari bielorussi anonimi che cercano di sfuggire alla repressione. Tra le loro mansioni rientra anche il monitoraggio di tutte le attività militare che avvengono nel loro territorio nazionale, come gli spostamenti dei soldati russi.
I soldati russi compilano i fogli di spedizione dichiarando le loro razzie. Così una volta finito il video nelle mani dei giornalisti ucraini, è stata pubblicata una lista composta da 16 soldati russi.
La registrazione, però, è di sole tre ore. Dunque, non si esclude la possibilità che possano essere molti di più i saccheggiatori che hanno frequentato l’ufficio di spedizione.
Questo gesto bramoso, pieno di superbia e avarizia, è bastato per mandare in fumo anni e anni di addestramento dell’intelligence russo. Infatti, i russi sono sempre stati molto attenti a mettere in allerta i soldati sulla cosiddetta Osint, ossia la pratica utilizzata per raccogliere informazioni da fonti pubbliche.
Infatti, la lista pubblicata su internet contiene nome, indirizzo, numero di telefono e unità militare dei soldati russi ripresi nell’ufficio.
“Dimmi cosa vuoi e te lo trovo”
Da quello che è possibile capire dalle notizie dal fronte, i saccheggi in questo momento avrebbero colpito soprattutto la regione di Kiev. In alcune intercettazioni alcuni militari si definirebbero anche “fortunati” per tutto ciò che è possibile rubare. Inoltre, in alcuni casi nelle telefoniche fatte a casa a volte i soldati accettavano con tono compiaciuto le richieste fatte dai loro familiari. “Dimmi cosa vuoi e te lo trovo“.
Secondo l’intelligence militare ucraino ha affermato che la 64esima brigata di fanteria è arrivata in bielorussia. I loro mezzi sono contraddistinti dalla lettera V e tra di loro sono presenti i militari creatori del teatro sanguinolento nelle città di Bucha e Hostomel. Esecuzioni, stupri, razzie, fame e morte. Tra loro c’è anche il tenente colonello Omurbekov Azatbek Asanbekovich, che insieme al suo commando riposerà per due giorni per poi partire per Kharkiv.