Udc Lazio, Saccone: “Diamo il meglio di noi”
L’incontro si è svolto sabato scorso presso l’Auditorium dell’A.I.L.
Un’analisi degli scenari politici nel Lazio e in Italia è quella andata in scena sabato mattina presso l’Auditorium dell’A.I.L. in via Casilina, durante l’incontro organizzato dal coordinamento regionale dell’Udc.
“Diamo il meglio di noi: con orgoglio in Europa, nel Lazio da protagonisti”. Questo è il titolo dell’iniziativa lanciata dal commissario regionale del partito Antonio Saccone, che ha spiegato: “Per questa importante giornata abbiamo scelto come slogan una vera e propria esortazione, perché siamo convinti che solo dando il massimo di noi stessi, possiamo uscire da questa fase di stallo politico. Siamo consapevoli – ha proseguito Saccone – che questa fase di disgregazione di uno sterile bipolarismo politico sta terminando: oggi si apre un’importante fase di aggregazione con riferimento a valori comuni e idee pluraliste, che possono corrispondere. Accolgo in maniera favorevole il modo con cui si sta delineando questa nuova prospettiva, nella quale non si parte da chi fa il capo o dove qualcuno vuole venire a dettare la propria legge, bensì ci permette di ripartire dalle cose da realizzare e avere la certezza di sapere con chi realizzarle”.
All’incontro hanno partecipato anche il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, e il segretario del partito, Lorenzo Cesa, che ha dichiarato: “Già dal 2006 follini denunciò come il sistema bipolare ci avrebbe portato verso l’abisso politico nel quale ci troviamo. Il problema non è rifare la Dc; è sempre di più necessario stare tra la gente e risolvere i problemi dei cittadini: questo vuol dire per noi essere democristiani”.
Ben venga, dunque, secondo Cesa, un riordino all’interno del sistema politico: “A breve nel Pd succederà ciò che sta accadendo in queste ore nel Pdl: ma all’Italia tutto questo non serve, bensì occorrono governi stabili che decidano le cose da fare e che le facciano. Non si riesce ad andare avanti nei lavori parlamentari”.
La colpa, secondo il segretario dell’Udc è da imputare ai cosiddetti “contenitori omnibus”: “è finita l’epoca dei partiti all’interno dei quali c’è tutto e il contrario di tutto. Qualcuno ha promesso da 20 anni sostegni alle imprese e importanti riforme, ma in tutto questo tempo non ne è stata realizzata neanche mezza di riforma” è stata la critica di Cesa a Berlusconi e al Pdl.
A rincarare la dose ci ha pensato Pier Ferdinando Casini: “Mi spiace per tante persone che stimo che oggi partecipano alla nascita della nuova Forza Italia. Non si puo' costruire partiti su un predellino" ha dichiarato il leader centrista, che ha proseguito “il rinato partito berlusconiano "espellera' progressivamente le forze libere in esso presenti. Oggi si apre una nuova fase politica – ha proseguito – è finita la seconda Repubblica, la maledizione del predellino ha colpito ancora. Avevo ragione quando non volli farmi imbarcare in un partito organizzato secondo criteri populisti e plebiscitari. Sono certo che il tempo mi darà nuovamente ragione".
Nel corso dell’incontro non sono mancati appelli al Presidente della Regione Lazio e al Sindaco di Roma Capitale: “Chiediamo le dimissioni dell’Assessore all’”incultura” Ravera, le cui parole hanno provocato in noi un senso di totale sdegno. È inconcepibile che un’assessore che dovrebbe rappresentare la cultura, quindi ‘confronto’ e ‘incontro’, non certo ‘scontro’, definisca “grumi di materia” i feti morti durante la gravidanza: non è accettabile che questa incultura si manifesti dentro le istituzioni” ha attaccato Saccone, che ha proseguito: “Siamo convinti che la storia del registro delle unioni civili o dell’adozione per le coppie omosessuali siano uno stratagemma per deviare l’attenzione della cittadinanza sui problemi reali di Roma”.