Ue autorizza l’uso alimentare di grilli domestici in polvere
La Gazzetta Ufficiale comunitaria ha ufficializzato il via libera alla vendita di Acheta domesticus in polvere parzialmente sgrassata
Il Regolamento di esecuzione della Commissione del 3 gennaio 2023, pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale comunitaria, riporta come l’UE abbia autorizzato la vendita e il consumo di grilli domestici in polvere parzialmente sgrassata.
Il nuovo alimento
Dopo le tarme della farina essiccate e la locusta migratoria, sono stati quindi autorizzati anche i grilli domestici in polvere. Un lasciapassare che arriva a seguito del parere scientifico sulla sicurezza di questo nuovo alimento, espresso il 23 marzo 2022 dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa).
L’unica società attualmente autorizzata ad immettere sul mercato dell’Unione Europea i grilli in polvere per i prossimi cinque anni, sarà “Cricket One Co. Ltd”. Le altre società dovranno ottenere preventivamente un’autorizzazione per poterli commercializzare.
Il commento di Scordamaglia
Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, ha dichiarato: “Mangi pure gli insetti chi ha voglia di esotico, ma è un gioco in malafede promuoverli per una dieta sostenibile in alternativa alla nostra”.
Inoltre ha aggiunto: “Nessuna riserva, ci mancherebbe altro, per chi voglia assaggiare cibi esotici, lontani dalla nostra cultura. E’ sbagliato e diseducativo, però, presentarli come alimenti sostenibili da scegliere in alternativa alla dieta mediterranea perché meno impattanti sull’ambiente. Si tratta di affermazioni false perché la nostra dieta non è solo di qualità, ma a basso impatto ambientale“.
Conclude infine dichiarando: “Inoltre va considerato che molti insetti contengono numerosi fattori antinutrizionali che ostacolano il normale assorbimento dei nutrienti, riducendone l’efficienza nutrizionale, per non parlare delle sostanze chimiche contaminanti e causa di intossicazione. Come quella avvenuta nel 2007 in California per consumo di cavallette importate dal Messico, sostanze spesso presenti in quegli insetti, dato che molto spesso essi sono importati da Paesi con standard di sicurezza nettamente inferiori ai nostri”.