Ue, la “strategia d’elezione” e la (n)euro-democrazia nelle urne
Calenda propone di difendere il diritto di voto sospendendo le consultazioni, come in Romania: dove è sempre più scandalo dopo l’esclusione pretestuosa di Georgescu dalle Presidenziali di maggio

Crisi della democrazia (© Geolina163 / Wikimedia Commons)
Test per l’esame di giornalismo sulla Ue e una (n)euro-democrazia il cui habitat naturale sono sì le urne, ma sempre più quelle foscolianamente “confortate di pianto”. Il candidato consideri che:

a) L’Ufficio Elettorale Centrale di Bucarest, come riferisce l’ANSA, ha estromesso dalle Presidenziali della Romania previste il prossimo 4 maggio il candidato nazionalista Călin Georgescu.

b) Una decisione che, aggiunge Il Messaggero, perfino il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha bollato come «uno scandalo totale».

c) L’esponente anti-establishment, accreditato del 45% nei sondaggi, aveva già vinto a sorpresa la tornata novembrina, poi notoriamente annullata dalla locale Corte Costituzionale. La motivazione stava in una campagna social spacciata per ingerenza russa, quando all’origine c’era l’euroinomane Partito Nazionale Liberale del Presidente dimissionario Klaus Iohannis.
La “strategia d’elezione” della Ue
d) Queste amenità s’inscrivono nella lunga scia delle occasioni in cui nel Vecchio Continente è stata sprezzantemente ignorata la volontà popolare. Dalle Elezioni Generali 2023 in Spagna alle Europee 2024, dalle Legislative 2024 in Francia alle Parlamentari 2024 in Austria, fino alle recentissime Elezioni Federali 2025 in Germania.

e) Ursula von der Leyen, numero uno della Commissione Ue, si è inventata un’emergenza per scavalcare l’Europarlamento e portare il progetto ReArm Europe direttamente all’attenzione del Consiglio Europeo.

f) En passant, si sta parlando dell’unica istituzione che, nella storia della civiltà occidentale, detiene sia il potere esecutivo che quello di iniziativa legislativa.

Ora, il candidato consideri che Carlo Calenda, segretario di Azione, come riporta Il Riformista ha presentato una proposta per difendere il «diritto di voto» sospendendo le consultazioni. Ciò posto, il candidato ha tre secondi per trovare un nesso logico, prescindendo da termini quali “psichiatria”, tra la suddetta pdl e la strategia d’elezione dell’Ue.






