UFFICIALE pensioni, se salti questa firma entro il 1° maggio perdi 3.200€ netti: la trappola nascosta nel calendario | Milioni a rischio

La domanda per la pensione anticipata e legata alla quota 97,6 deve essere presentata entro il primo maggio - Romait.it - foto Canva
Se non si presenta la domanda, gli italiani che ricevono regolarmente la pensione rischiano di perdere migliaia di euro.
Mancano pochi giorni prima che milioni di persone vadano incontro al rischio di perdere soldi preziosi. Infatti, a partire dal primo maggio verranno implementati una serie di cambiamenti rivolti a tutti coloro che saranno presto beneficiari di una pensione.
Nello specifico si sta parlando della pensione di quota 96,7, ovvero una regola che permette di andare in pensione prima dell’età pensionabile normale fissata oggigiorno a 61 anni e 7 mesi con 35 anni di contributi. Questa misura è rivolta ai dipendenti che svolgono un lavoro usurante.
In questa categoria sono inclusi coloro che lavorano in ambienti sotterranei o ristretti, quelli che si trovano in costante esposizione alle alte temperature oppure a stretto contatto con l’amianto. Ma scopriamo cosa indica la nuova normativa in merito ai suddetti lavoratori e alla loro possibilità di anticipare la pensione.
La scadenza della domanda: tutto ciò che c’è da sapere
Se non si corre presto ai ripari milioni di persone potrebbe perdere fino a tre mesi di pensione. E tutto questo per colpa di una mancata scadenza. La misura recentemente approvata potrebbe infatti penalizzare chi ha intenzione di andare in pensione nel 2026.
Per poterlo fare però è essenziale, oltre ad avere i requisiti necessari, quota inclusa, presentare la domanda di certificazione del diritto entro e non oltre il primo maggio. Ma a cosa ci si riferisce? Si sta parlando della domanda propedeutica alla successiva domanda di pensione che deve essere fatta solo il prossimo anno quando si sono raggiunti gli anni pensionabili.

Perché presentare la domanda di certificazione del diritto con largo anticipo
La scadenza per la presentazione della domanda va rispettata, altrimenti si rischia di non poter ottenere la pensione anticipata. In questo caso potrebbe esserci uno slittamento del trattamento, con conseguente slittamento della prestazione tra 1 e 3 mesi.
Per esempio, se la domanda viene presentata entro 30 giorni dalla data ultima, ci si ritroverà con un mese perso, se invece il ritardo aumenta e arriva a 60 giorni, la decorrenza incrementerà raggiungendo i tre mesi. Inoltre, va sottolineato che la misura legata alla quota 96,7 presenta una quantità limitata di risorse. Il che significa che le domande ritardatarie rischiano di rimanere senza prestazione.